Giovani e finanza: solo 1 su 6 si sente preparato, ma cresce la voglia di imparare

Giovani e lavoro, ecco come funziona adesso (Freepik Foto) - www.financecue.it
Negli ultimi anni il tema dell’educazione finanziaria tra i giovani italiani è diventato centrale.
Se da un lato le nuove generazioni sono immerse in un mondo digitale che rende l’accesso agli strumenti economici più immediato, dall’altro emerge un senso diffuso di impreparazione. Molti ragazzi e ragazze si trovano infatti a gestire denaro, investimenti o risparmi senza possedere le conoscenze necessarie per compiere scelte consapevoli.
I dati più recenti rivelano un quadro significativo: soltanto un giovane su sei si sente davvero preparato in materia finanziaria. La maggioranza ammette di sapere poco o nulla, pur riconoscendo che competenze solide in questo campo sono fondamentali per affrontare il futuro con sicurezza. È un segnale forte che mette in evidenza quanto l’educazione economica sia un bisogno reale e non più rinviabile.
Un aspetto interessante riguarda la motivazione crescente ad approfondire questi temi. Più della metà dei giovani intervistati ha espresso il desiderio di formarsi, di colmare le lacune e di acquisire strumenti pratici per muoversi tra risparmi, investimenti e nuove tecnologie. È la prova che, nonostante la percezione di inadeguatezza, le nuove generazioni stanno mostrando una forte volontà di miglioramento.
Il contesto digitale contribuisce a rendere questa esigenza ancora più urgente. Con l’arrivo di strumenti innovativi come le criptovalute, le piattaforme di investimento online e la diffusione di concetti come sostenibilità e criteri ESG, la preparazione diventa indispensabile per non rischiare di restare indietro o di compiere scelte azzardate.
Tra preparazione e nuove sfide
Le differenze di genere rappresentano un punto chiave dell’indagine. I ragazzi si dichiarano più sicuri delle proprie competenze, mentre le ragazze, pur percependosi meno preparate, mostrano una curiosità e una determinazione maggiori a colmare il divario. Questa dinamica fa emergere una doppia prospettiva: da un lato la fiducia maschile, dall’altro la spinta femminile verso un apprendimento più concreto e continuativo.
Allo stesso tempo, un numero crescente di giovani non si limita a esprimere interesse, ma decide di intraprendere veri e propri percorsi di formazione. Già il 15% ha avviato studi specifici, e un ulteriore 30% ha intenzione di farlo a breve. Non si tratta dunque solo di desiderio astratto, ma di un impegno concreto che potrebbe trasformare la consapevolezza in nuove competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Verso una specializzazione innovativa
La finanza del futuro richiede conoscenze nuove, che vanno oltre la semplice gestione del risparmio. Blockchain, intelligenza artificiale, cybersecurity e finanza sostenibile sono ambiti in cui i giovani stessi riconoscono di dover investire energie. Questo approccio non solo risponde alle trasformazioni del settore, ma apre anche opportunità professionali in mercati globalizzati e digitalizzati.
Le università e le business school stanno raccogliendo la sfida: un esempio è il lancio, previsto per il 2026, del Master in Financial Innovation and Technology da parte di ESCP Business School. Programmi come questo puntano a creare un ponte tra teoria e pratica, fornendo ai giovani strumenti concreti per affrontare una realtà economica in continuo cambiamento e per diventare protagonisti della finanza di domani.