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30 anni di mutuo, ma la casa non è ancora tua: se ti manca questo foglio non sei il vero proprietario | Possono togliertela quando vogliono

Famiglia

Una famiglia tipo (Canva Foto) - financecue.it

Cosa accadrebbe se il sogno di una casa per dare stabilità alla tua famiglia dipendesse da un foglio che non hai?

I tassi dei mutui mostrano una lieve stabilità: circa 2,63% per il variabile e 3,14% per il fisso. Tuttavia, anche piccole variazioni si traducono in centinaia di euro all’anno. Il cittadino medio si ritrova con rate più alte e meno margine per spese quotidiane.

L’aumento dei tassi ha spinto molte famiglie a rimandare l’acquisto della prima casa. I giovani under 36 pagano rate mensili elevate e costi accessori. Il sogno della casa si allontana, mentre il mercato immobiliare rallenta e si concentra su fasce di reddito più alte.

Le banche tornano a proporre mutui variabili competitivi, ma il rischio di oscillazioni future resta. Chi sceglie il fisso paga di più, ma ha certezza. Chi sceglie il variabile spera in ribassi, ma può trovarsi con rate impreviste.

Anche il costo iniziale dell’acquisto casa è aumentato: tra istruttoria, perizia e imposte, si superano i 5000 euro, cifra che potrebbe scoraggiare chi ha risparmi limitati. Le offerte promozionali esistono, ma sono riservate a profili specifici. Poi c’è il documento che non sai che esiste. Di cosa parliamo?

Il costo dei mutui

A parità di importo, una differenza di mezzo punto percentuale nel tasso può significare oltre 600 euro all’anno in più. Per un mutuo da 200 mila euro a 30 anni, la rata può variare da 744 a 838 euro mensili.

Le famiglie devono rinunciare a spese discrezionali, vacanze o investimenti. Il cittadino che fa la spesa nota l’effetto: meno margine per prodotti freschi, meno accesso a beni non essenziali. Poi c’è quella procedura che pochi conoscono che potrebbe far arenare le pratiche.

Acquisto casa
Compravendita immobiliare (Canva Foto) – financecue.it

Il documento sconosciuto

L’atto di provenienza di un immobile è il documento che certifica come il proprietario ne è venuto in possesso: può derivare da compravendita, donazione, successione o sentenza. Serve per verificare la legittimità della proprietà e viene richiesto in molte operazioni, come la vendita, la richiesta di mutuo o la divisione ereditaria. Secondo LaLeggeperTutti, è possibile ottenerlo alla Conservatoria dei Registri Immobiliari, con una visura ipotecaria (non catastale), oppure rivolgendosi al notaio che ha redatto l’atto originario.

Come evidenzia Fiscomania, l’atto di provenienza è essenziale per evitare problematiche legali future, come vincoli non dichiarati, ipoteche pendenti o passaggi di proprietà non validi. Serve anche per conoscere eventuali obblighi urbanistici e fiscali legati all’immobile. È importante che il documento è completo e leggibile, contenente gli estremi della trascrizione, il tipo di atto e i dati delle parti coinvolte.