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Una malattia silenziosa che ti distrugge la vita: perdi famiglia, lavoro e amici | E non ti becchi nemmeno la pensione

Che provoca solitudine

Una malattia che ti toglie tutto (Canva) - financecue.it

Quando si scopre di avere una certa malattia invalidante, se si trova qualcuno disposto ad ascoltare, si ha trovato un tesoro.

L’INPS, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è il principale ente pubblico italiano che gestisce la maggior parte delle prestazioni previdenziali e assistenziali. La cui funzione è infatti fondamentale, per garantire sicurezza economica ai cittadini, in diverse fasi della vita.

Uno dei compiti principali dell’INPS è la gestione delle pensioni; nello specifico, di vecchiaia, anticipate, di reversibilità o d’invalidità. E attraverso i contributi versati dai lavoratori e dai datori di lavoro, l’ente assicura un reddito a chi termina la propria carriera lavorativa, o si trova in condizioni particolari.

Accanto alla previdenza, l’INPS si occupa anche di assistenza. Erogando sussidi e indennità come la cassa integrazione, la disoccupazione, e il reddito di cittadinanza; fornendo un sostegno concreto, nei momenti di difficoltà economica.

Infine, l’INPS gestisce pratiche e servizi digitali, facilitando l’accesso dei cittadini alle proprie informazioni tramite, appunto, portale online e sportelli dedicati.

La complessità dell’invisibile

Il dolore cronico è una condizione la quale, spesso, non lascia segni esteriori evidenti, ma che può comunque compromettere in modo significativo, la vita quotidiana. E chi ne soffre, si trova a dover spiegare la propria situazione senza, tuttavia, un documento ufficiale che certifichi le difficoltà; come un’invalidità riconosciuta, ecco. Rendendo, tutto questo, la comunicazione con gli altri ancor più delicata, poiché ci si affida esclusivamente alla comprensione e alla sensibilità di chi ascolta.

In ambito lavorativo, la questione diventa particolarmente complessa. Non essendoci sempre la possibilità di presentare una certificazione che giustifichi l’incapacità di sostenere turni completi, o attività continuative. Per questo, dunque, è fondamentale incontrare un datore di lavoro empatico e attento, capace di valutare le reali condizioni della persona; con la relativa disponibilità a trovare soluzioni, come orari più flessibili, o mansioni meno gravose.

Qualcuno che possa ascoltare
Empatia e ascolto (Canva) – financecue.it

Il sostegno degli amici

Anche nel contesto personale, spiegare il dolore cronico non è semplice. Tanto che, persino gli amici, non vedendo segni visibili di malattia, possono sottovalutare la sofferenza. Essendo quindi importante comunicare con chiarezza i propri limiti, senza il timore di sembrare deboli. E quando si trova chi è disposto ad ascoltare e a credere, si ottiene un supporto davvero prezioso, il quale alleggerisce il peso quotidiano.

Ecco perché, il filo conduttore rimane la necessità di comprensione. Poiché non sempre la burocrazia riesce a riconoscere o certificare il dolore cronico, mentre l’empatia e la consapevolezza delle persone che ci circondano, possono sicuramente diventare la vera risorsa. Motivo per cui, saper comunicare con sincerità, e trovare chi sappia accogliere questo racconto, è perciò parte integrante del percorso di convivenza con la malattia.