Il sogno di una vita si trasforma in un incubo: una mossa sbagliata e perdi tutta l’eredità | Ti ritrovi senza più un euro

Le promesse (giorgiameloni.it/Canva) - financecue.it
Dopo anni di sacrifici, se non seguirai alcune direttive ben precise, potresti veder svanire tutto nell’aria, in pochissimi secondi.
Quando si eredita un immobile, il primo aspetto da considerare son le tasse di successione, obbligatorie per legge. Imposte varianti in base al grado di parentela con il defunto, e al valore complessivo dell’eredità, con alcune franchigie che possono ridurre il carico fiscale.
Ma oltre alla tassa di successione, è importante considerare le tasse successive alla vendita dell’immobile ereditato. In particolare, la vendita, che può comportare il pagamento di imposte sul guadagno derivante dalla plusvalenza. La differenza fra il prezzo di vendita e il valore attribuito all’immobile, al momento dell’eredità.
La gestione fiscale, quindi, diventa un elemento cruciale per chi vuol disporre dell’immobile senza incorrere in sanzioni. Come anche conoscere le norme vigenti, il quale permette di pianificare meglio, sia la successione, che la futura vendita.
In questo contesto, quindi, informarsi tempestivamente e rivolgersi a professionisti del settore, è fondamentale per evitare sorprese, e ottimizzare i costi fiscali. Proteggendo al meglio, il patrimonio familiare.
L’obiettivo “Case Green”
La Direttiva UE “Case Green” è stata pensata per trasformare il settore edilizio europeo, puntando a edifici a emissioni zero, entro il 2050. Trattandosi, questo, di un obiettivo ambizioso che mira a ridurre drasticamente i consumi energetici e le emissioni di gas serra, rendendo gli immobili più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Per questo, la normativa stabilisce scadenze intermedie per garantire progressi concreti, negli anni a venire.
Gli edifici già esistenti, dovranno raggiungere la classe energetica E, entro il 2030; e la classe D, entro il 2033. Traguardi che obbligano, perciò, i proprietari a intervenire con lavori di riqualificazione, e miglioramenti energetici, incentivando l’efficienza, e riducendo i consumi. Rivelandosi in altre parole, un passaggio del tutti fondamentale, per evitare che le case più vecchie restino indietro, nella transizione ecologica.
Nuove costruzioni e caldaie
Le nuove costruzioni, saranno soggette a requisiti ancor più stringenti: ovvero, dal 2028 si dovranno rispettare standard a emissioni zero, fin dalla costruzione. Parallelamente, dal 2025 è previsto il divieto di incentivi per caldaie a combustibili fossili; con la loro completa abolizione fissata entro il 2040. Misure le quali mirano a favorire soluzioni appunto più sostenibili e tecnologicamente avanzate.
In ogni caso, nonostante gli obiettivi rigorosi, la direttiva prevede deroghe per edifici storici o di particolare valore culturale, riconoscendo la necessità di proteggere il patrimonio architettonico. Motivo per cui, in questi casi, gli interventi dovranno bilanciare efficienza energetica e tutela del valore storico, garantendo comunque un progresso verso edifici più sostenibili.