“Dite addio alla vostra privacy”: foto e messaggi diventano di dominio pubblico | Dicono di farlo per la nostra sicurezza

Quali sono le leggi sulla privacy e come tutelano i tuoi dati personali nel contesto digitale e quotidiano. (Canva Foto) - financecue.it
Quali sono le leggi sulla privacy e come tutelano i tuoi dati personali nel contesto digitale e quotidiano.
Ogni giorno condividi dati senza pensarci. Scrivi il tuo nome, lasci il numero, accetti condizioni che scorri in fretta. Clicchi su Accetto e vai avanti. Non ti chiedi dove finiscono le informazioni, chi le raccoglie, cosa ne fa. Il tempo corre, la fretta vince, la privacy resta sullo sfondo.
Ti iscrivi a un servizio, scarichi un’app, prenoti una visita. Ogni passaggio genera un tracciamento. Il tuo profilo si costruisce in silenzio, pezzo dopo pezzo. Ti chiedi se qualcuno controlla, se esiste un limite.
Ricevi pubblicità mirate, offerte personalizzate, notifiche che sembrano leggere i tuoi pensieri. Ti chiedi come fanno, da dove prendono le informazioni, chi decide. Ogni sito raccoglie dati, ogni piattaforma crea connessioni.
La parola privacy compare ovunque. Tu non conosci le leggi che la regolano. Non sai se esiste un codice, qualcuno lo aggiorna, la norma cambia nel tempo. Quali sono gli ultimi cambiamenti normativi?
Le norme di base sulla privacy
La privacy riguarda il trattamento dei tuoi dati personali. Ogni azienda, ente, professionista deve rispettare regole precise. Il nome, il codice fiscale, l’indirizzo, le abitudini online rientrano nella categoria dei dati sensibili.
Il regolamento europeo GDPR stabilisce i principi base. Ogni cittadino ha diritto all’accesso, alla rettifica, alla cancellazione. Puoi chiedere dove finiscono i tuoi dati, chi li usa, per quanto tempo restano attivi. Cosa cambia?
Cosa succede
Dal 14 ottobre l’Unione Europea introduce una nuova norma che obbliga le piattaforme di messaggistica a scansionare i contenuti privati. Il regolamento prende il nome di Chat Control e impone il controllo automatico di messaggi, foto, video e allegati prima della crittografia. Il sistema analizza ogni contenuto direttamente sul dispositivo, con un software installato nelle app. WhatsApp, Signal, Telegram e altri servizi devono adeguarsi. Non servono mandati, non servono sospetti.
La proposta nasce per contrastare la diffusione di materiale sensibile online. Il meccanismo solleva dubbi tra esperti di privacy e sicurezza. Il client-side scanning apre una falla nel sistema di crittografia end-to-end. I dati vengono letti prima dell’invio, senza che il destinatario se ne accorge. Sostengono la norma 19 Paesi membri su 27. La Danimarca rilancia il testo, la Francia cambia posizione e lo appoggia. La testata IlSoftware.it informa che il voto definitivo è previsto per il 14 ottobre 2025. La notizia è stata riportata anche da un video pubblicato come post sul profilo Instagram @robbygiusti lo scorso 26 agosto.