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Ti pagano per rifarti una vita: la galera diventa un resort di lusso | Dietro le sbarre fanno la bella vita a spese dei cittadini

Prigione

Prigione (Canva Foto) - financecue.it

Scopri i dati sul sistema carcerario italiano e come funziona il modello norvegese per il reinserimento sociale.

In Italia ci sono 189 carceri ordinarie. A queste si aggiungono 17 istituti minorili e un carcere militare. La capienza regolamentare è di 51.280 posti, ma i detenuti sono oltre 62 mila. Il sovraffollamento supera il 132%.

Ogni giorno le celle si riempiono. I posti disponibili calano. I detenuti aumentano. Alcuni istituti superano il 180% di affollamento. Le celle ospitano fino a dieci persone. I metri quadrati non bastano. L’aria manca. Il tempo si ferma.

Il 31% dei detenuti è straniero. Il 4,4% è donna. Il 29% ha più di 50 anni. Il 6,6% ha condanne oltre i 20 anni. Il 4,6% è ergastolano. Il 73% ha una condanna definitiva. Il resto aspetta giudizio.

Il 31,6% studia, ma meno della metà supera l’anno. Il lavoro è scarso. Le attività sono poche. I corsi non bastano. Il trattamento individuale resta sulla carta. Potresti chiederti se il carcere serve davvero alla riabilitazione con i dati emersi da ItaliaOggi. Come funziona?

Il sistema italiano

Il sistema penitenziario italiano nasce per rieducare, ma punisce. Le strutture sono vecchie. I servizi sono lenti. I detenuti restano fermi. Il reinserimento è difficile. Il tasso di recidiva resta alto e tu vedi solo porte chiuse.

Le carceri più affollate sono a Milano, Napoli, Roma. I detenuti vivono in spazi ridotti. Le attività sono limitate. Le relazioni si spezzano. Il tempo non passa e la società non aspetta. Chi esce non trova nulla. C’è un modo diverso per vivere la detenzione? Sì e stiamo per dirti dove.

Denaro
Premi e soldi (Canva Foto) – financecue.it

Un sistema carcerario diversi

In Norvegia il carcere cambia tutto. Halden è il penitenziario più avanzato. Bastøy è l’isola senza sbarre. I detenuti vivono in stanze singole. Studiano e lavorano. Cucina, musica, sport: ogni giorno costruiscono qualcosa e si preparano a uscire. Il principio è chiaro: normalità. La vita dentro deve assomigliare a quella fuori. Il tasso di recidiva è sotto il 20%. I detenuti pagano le tasse. Coltivano affetti. La notizia arriva da IlRiformista.

Scegliere tra scuola e lavoro è obbligatorio. Gli agenti vivono con loro. Mangiano insieme. Parlano. Ascoltano. Il carcere non isola, ma accompagna. La pena non distrugge, ma responsabilizza. Il sistema funziona e chi sbaglia può ricominciare. La notizia è stata segnalata anche dal profilo Instagram @diegofusina in un video pubblicato il 26 agosto 2025. Il modello educativo e di reiserimento sociale dipende dai singoli Paesi e ogni Stato decide come comportarsi.