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L’azienda non ti paga più: continui a lavorare e non ti metti in tasca un euro | Se ti arriva questa mail sei fregato

Uomo ufficio

Uomo in ufficio (Canva Foto) - financecue.it

Scopri cosa cambia per le spese di trasferta e quali strumenti di pagamento devi usare per ottenere rimborsi esenti.

Sei dipendente. Ti sposti per lavoro. Prendi treni, taxi, mangi fuori, dormi in hotel, ma non sai se ti rimborsano. Non sai se ti pagano, serve la carta? Il dubbio rischia di farti perdere dei soldi in busta paga e qualcuno potrebbe averli già persi, visto che la novità è in vigore dall’inizio dell’anno.

Ogni trasferta costa. Ogni spostamento pesa. Il pasto fuori è una spesa. Tu anticipi, conservi scontrini, chiedi rimborsi, ma non sai se valgono o bastano. I documenti che presenti sono validi o ci sono dei cambiamenti in corsa?

Il contratto parla di trasferta, ma non dice come pagare. Le leggi possono cambiare mentre il tuo contratto di lavoro è ancora valido, lasciandoti senza parole e con una marea di dubbi. Come funziona con i cambiamenti in corso?

Le aziende cambiano regole. I commercialisti aggiornano le policy. I datori di lavoro chiedono tracciabilità, ma tu non sai cosa vuol dire. Non sai se puoi usare il bancomat o se basta la ricevuta. Facciamo chiarezza.

Come funziona

Le spese di trasferta rientrano nel trattamento economico, ma non tutte sono esenti. Se paghi in contanti, rischi. Se non documenti, perdi. Non tracci e il rimborso diventa reddito. Ti tocca pagare le tasse.

Il TUIR distingue tra trasferte dentro e fuori dal comune. Dentro, niente vitto e alloggio, ma fuori sì, solo se paghi con strumenti tracciabili. Carta, bonifico, app: come funziona? L’azienda può rifiutarsi nei casi che stiamo per dire ora.

Trasferta
Trasferta (Canva Foto) – financecue.it

La novità

Dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore l’obbligo di pagamento tracciabile per le spese di trasferta fuori dal comune di residenza. Lo stabilisce la legge di Bilancio 2025, con la modifica dell’articolo 51 del TUIR. Se sei dipendente e ti sposti per lavoro, puoi ottenere rimborsi esenti solo se paghi con carta, bancomat, bonifico o app. Il contante non vale. Anche se hai lo scontrino o la ricevuta. Se non tracci, il rimborso diventa reddito e tu paghi Irpef, Ires, Irap.

Il datore di lavoro deve verificare e conservare le prove. Deve dimostrare che la spesa è legata alla trasferta. Se non lo fa, perde la deducibilità. Se tu non usi strumenti tracciabili, perdi l’esenzione. La norma vale per vitto, alloggio, trasporto. Vale per taxi, NCC, treni. Non vale per autobus di linea. La notizia è stata segnalata anche dal profilo Instagram @tommy.verse in un video pubblicato il 9 luglio 2025.