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Contanti, l’Europa fissa un nuovo limite | Illegale superare questa soglia: ormai non si può più tornare indietro

Contanti e limiti (Pixabay foto) - www.financecue.it

Contanti e limiti (Pixabay foto) - www.financecue.it

Un tetto unico per l’uso dei contanti: l’Europa stringe le maglie e cambia le regole, ecco quali sono le conseguenze.

Parlare di soldi in tasca fa sempre discutere. O meglio, quando si tocca la libertà di usare i propri contanti come si vuole, le polemiche non mancano mai. C’è chi li considera un simbolo di indipendenza, chi invece li guarda con sospetto. Da anni si discute se mettere limiti al loro uso sia un passo avanti o un fastidio inutile. Ma nel frattempo, qualcosa è cambiato, e non poco.

L’idea che si debba pagare tutto in digitale piace a molti, certo. Ma resta anche chi pensa che le banconote siano ancora fondamentali per una certa tranquillità economica. Nonostante questo, le istituzioni europee continuano a spingere verso un sistema più controllato, anche se—scusa, *soprattutto se*—le regole sono complicate da seguire. Ogni Paese, finora, ha fatto un po’ a modo suo.

Il contante, per sua natura, sfugge ai radar. Ecco perché è finito spesso al centro di regolamenti sempre più severi. Non si parla solo di evasione fiscale, che pure resta un problema. Il vero nodo riguarda il riciclaggio e i finanziamenti illeciti, che viaggiano facilmente fuori dai circuiti bancari. L’Unione europea, proprio per questo, ha deciso che era ora di mettere dei paletti. Seri, stavolta.

Ciò che sta succedendo oggi non è solo una semplice modifica a una norma. È una spinta chiara a livellare le differenze tra i Paesi membri, che ancora oggi si muovono in ordine sparso. Alcuni hanno tetti molto bassi, altri nessuno. E ora Bruxelles dice: basta. Serve una regola uguale per tutti, che renda più facili i controlli e… ok, anche un po’ meno libertà, forse, ma con più sicurezza. La direzione è segnata.

Una regola nuova che cambia le carte in tavola

Dallo scorso luglio 2024—precisamente il 9—è entrata in vigore una norma che fissa un tetto massimo di 10.000 euro per le transazioni in contanti. A livello europeo. Non importa se il pagamento è fatto tutto in una volta o diviso in più parti collegate: oltre quella cifra, non si può andare. Il termine per mettersi in regola? Il 10 luglio 2027. E no, stavolta non ci saranno proroghe.

Ma che cosa si intende davvero per “contante”? Non solo monete e banconote. La definizione europea è più ampia e include assegni turistici, cambiali, monete d’oro (pure quelle non più in uso ma ancora convertibili) e perfino lingotti, se hanno una purezza del 99,5% o più. Sono escluse le operazioni tra privati (se non sono professionisti) e quelle verso banche o istituti autorizzati. Quindi, occhio.

Contanti e carte (Depositphotos foto) - www.financecue.it
Contanti e carte (Depositphotos foto) – www.financecue.it

Ecco cosa cambia davvero

Come riporta Money.it, nessun Paese potrà permettersi di alzare l’asticella oltre i 10.000 euro. Alcuni potranno tenerla più bassa, ma solo se lo comunicavano entro il 10 ottobre 2024. L’Italia, per dire, ha oggi un limite di 5.000 euro, ma non ha ancora detto chiaramente se lo manterrà o se si adeguerà. Anche perché, diciamolo, il governo Meloni in passato ha mostrato apertura a un tetto un po’ più alto.

Nel resto d’Europa, il panorama è un po’ un puzzle. In Grecia si può usare solo fino a 500 euro in contanti, in Croazia fino a 15.000. Alcuni Paesi, come Estonia o Irlanda, non hanno proprio limiti. Ma dal 2027, questo scenario così frastagliato cambierà: entrerà in vigore il limite unico europeo, e chi lo supera sarà fuori legge. Non si torna indietro. Non più.