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Legge 104, da oggi cambia tutto: puoi usare i permessi per farti gli affari tuoi | Nessuno ti impone di seguire il disabile

Importanti per i caregiver

Ottenere dei permessi (Canva) - financecue.it

Ti serve andare in vacanza immediatamente? Ecco, se hai la Legge 104, puoi lasciare il lavoro anche all’improvviso: nessuno ti dirà niente!

Ogni lavoratore, ha diritto a un certo numero di giorni di permesso annuale, per godersi delle vacanze. Giorni che, chiamati ferie, son infatti stabiliti dal contratto collettivo nazionale di lavoro, e possono variare in base al settore e alla tipologia di contratto.

In media, la maggior parte delle persone ha diritto a circa quattro settimane di ferie pagate, ogni anno: ossia, pressappoco 20-24 giorni lavorativi.

Oltre alle ferie, esistono altri permessi come quelli per motivi personali, familiari o per malattia, sebbene il diritto alle ferie sia appunto fondamentale, per garantire il riposo e il benessere psicofisico del lavoratore.

Dato che lavorando continuamente, senza mai riposarcisi, si rischia di andare incontro a una sorta di burnout, dovendo poi andare in vacanza, obbligatoriamente!

La tutela dei permessi, per i caregiver

La Legge 104, tutela i lavoratori che assistono familiari con disabilità grave, riconoscendogli il diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, proprio per garantire un’assistenza adeguata. Permessi i quali, pur frazionabili anche in ore, devono in realtà esser usati esclusivamente per finalità assistenziali. L’abuso, comunque, può portare a gravi conseguenze, compreso il licenziamento per giusta causa. Tanto che recenti pronunce del 2025, hanno chiarito il principio di proporzionalità, nell’uso di tali permessi, riconoscendo che non è necessario che il caregiver sia sempre presente fisicamente, purché le attività svolte, siano funzionali all’assistenza del familiare.

Con l’ordinanza n. 15029, del 4 giugno 2025, la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento, in caso di uso dei permessi per scopi ricreativi, o estranei all’assistenza. Mentre l’ordinanza n. 14763, del 1° giugno 2025, ha riconosciuto che brevi pause a scopo terapeutico, come una camminata prescritta da un medico, non costituiscono abuso, se l’assistenza rimane garantita.

Motivo di licenziamento
Allontanamento dal lavoro (Canva) – financecue.it

Principi guida, per un utilizzo corretto

Dalle pronunce, emerge che il permesso dev’esser usato con finalità assistenziali, anche se non sempre richiede presenza fisica continua. Motivo per cui, la proporzionalità è quindi fondamentale: tanto che brevi momenti di allontanamento, son ammessi se giustificati da necessità di cura, o dal benessere del caregiver. Inoltre, la Corte sottolinea che la qualità dell’assistenza dipende anche dallo stato psicofisico di chi assiste: ragion per la quale, soddisfare esigenze personali legate alla salute, appare del tutto legittimo.

In ogni caso, il discrimine non è la durata, ma la funzione del permesso; e ogni attività, dev’esser collegata, direttamente o indirettamente, al bisogno assistenziale. Come anche garantire l’uso dei permessi, e che l’assistenza prevalga sulle altre attività svolte durante la giornata. Secondo la giurisprudenza, e brocardi.it, una “pausa” non compromette infatti il diritto, se finalizzata a mantenere il benessere del caregiver. Essenziale, dunque, per un’assistenza efficace e responsabile.