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Ultim’ora 730, l’Agenzia delle Entrate cancella i rimborsi | Annuncio agghiacciante: se ti spetta o meno non cambia nulla

Una rivolta in corso

Rimborsi cancellati (Canva) - financecue.it

L’ultima decisione dell’Agenzia delle Entrate è cancellare i rimborsi del 730 di quest’anno. Con conseguenti rivolte dei contribuenti.

La povertà, in Italia, è un fenomeno complesso e diffuso, riguardante purtroppo milioni di persone. E secondo dati recenti, circa il 7% della popolazione vive in condizioni di povertà assoluta, incapace cioè di garantire beni e servizi essenziali come cibo, vestiti, e abitazione dignitosa.

Per di più, la distribuzione della stessa, non è nemmeno uniforme. A tal punto che le regioni del Sud, come Calabria, Sicilia e Campania, registrano percentuali più elevate rispetto al Nord, dove il tessuto economico e i servizi sociali son, invece, più solidi. E questa disparità, evidenzia la forte correlazione fra povertà e contesto territoriale.

Ma oltre alla povertà assoluta, esiste anche la povertà relativa: ovvero, persone che pur avendo un reddito sufficiente per sopravvivere, vivono al di sotto della media nazionale, e faticano a partecipare pienamente alla vita sociale ed economica.

D’altronde, la povertà genera esclusione sociale, difficoltà educative, e problemi di salute. Ecco perché, comprendere l’entità del fenomeno è essenziale proprio per progettare interventi efficaci, e ridurre le disuguaglianze.

La questione dei rimborsi 730

Sta per concludersi la lunga attesa dei rimborsi del modello 730 senza sostituto d’imposta. Molti contribuenti, per motivi lavorativi o personali, scelgono questa modalità di dichiarazione dei redditi, rinunciando al datore di lavoro o all’ente pensionistico come intermediario. E la conseguenza principale è che, eventuali rimborsi spettanti, vengono in realtà posticipati e incassati più tardi, rispetto alla prassi ordinaria. Tanto che, proprio quest’anno, i ritardi son stati particolarmente evidenti, con numerose segnalazioni da parte dei cittadini.

Con il 730 senza sostituto, infatti, i conguagli fiscali son gestiti direttamente dall’Agenzia delle Entrate. E chi è a debito, deve versare le imposte tramite modello F24; mentre chi ha diritto a un rimborso, può riceverlo sul conto corrente, indicando correttamente l’IBAN, oppure tramite assegno vidimato da incassare in ufficio postale. Non a caso, errori nell’inserimento dell’IBAN impediscono l’accredito, rendendo quindi necessaria la correzione tempestiva. Poiché diversamente, con il 730 ordinario, il rimborso vien liquidato automaticamente nelle buste paga, o nei cedolini pensionistici.

Con conseguenti ritardi
Troppi dati da elaborare (Canva) – financecue.it

Cause dei ritardi

I ritardi, comunque, possono derivare da errori nei dati, da pendenze fiscali, o da controlli su importi superiori ai 4 mila euro. Sebbene, tuttavia, in assenza di tali problemi la principale causa è stata, invece, la grande mole di dichiarazioni da elaborare. A tal punto che proprio l’Agenzia delle Entrate, ha difatti confermato che, salvo eccezioni, i rimborsi sarebbero arrivati entro la fine di marzo.

Secondo quanto riportato da pensioniefisco.it, i bonifici stanno finalmente per esser accreditati sui conti correnti dei contribuenti. E dopo così tanti mesi di attesa, chi ha presentato il 730 senza sostituto, potrà quindi ricevere le somme spettanti, chiudendo dunque una lunga fase d’incertezza.