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9 anni fa ho saltato una rata: dal prossimo mese mi tagliano lo stipendio | Rivoluzione in Italia: avviati i controlli a tappeto

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Potrebbe diffondersi la paura dei pignoramenti: basta una rata dimenticata e lo stipendio viene bloccato. Il Fisco accelera i controlli in tutta Italia. (screenshot Agenzia delle Entrate/YouTube) - financecue.it

Potrebbe diffondersi la paura dei pignoramenti: basta una rata dimenticata e lo stipendio viene bloccato. Cosa succede?

Chi ha debiti col Fisco rischia di vedersi decurtare lo stipendio. L’Agenzia delle Entrate può avviare procedure per recuperare le somme dovute, con il pignoramento della retribuzione. Parliamo di una misura che colpisce il salario mensile del debitore.

La possibilità aumenta se, al momento del debito, eri un lavoratore con Partita IVA, e ora sei un dipendente statale. La posizione di dipendente pubblico offre al Fisco una via più semplice per l’azione di recupero. Il rapporto di lavoro statale facilita il prelievo diretto sul salario.

Se, al contrario, resti un lavoratore con Partita IVA, la decurtazione dello stipendio è meno probabile o difficile. L’assenza di una busta paga fissa e prevedibile rende più difficile l’azione di pignoramento diretto per il Fisco.

Il Fisco deve seguire iter differenti per recuperare i crediti da autonomi rispetto ai dipendenti. Non c’è uno stipendio predefinito su cui agire, e l’Agenzia deve ricorrere ad altri mezzi per la riscossione. Come avviene?

La riscossione

La riscossione dei debiti fiscali può avvenire in modi diversi. Se sei un dipendente, il Fisco può agire sulla tua busta paga, con un pignoramento dello stipendio. La procedura è diretta, poiché lo stipendio è un reddito certo e documentabile.

Se invece lavori con Partita IVA, il Fisco deve seguire un percorso diverso. Non può pignorare uno stipendio fisso, ma deve agire sui tuoi beni o crediti. Recuperare un debito da un autonomo è difficile per l’ente di riscossione. La variabilità dei redditi e la mancanza di un datore di lavoro diretto rendono le procedure più articolate.

Tasse
Tasse da pagare (Depositphotos Foto) – financecue.it

La novità

Secondo avvocaticartellesattoriali.com, se hai debiti col Fisco l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrebbe avviare il pignoramento del tuo stipendio. Prima di farlo, serve un documento che lo permette, come la cartella stessa, e una notifica di precetto. La legge protegge una parte del tuo reddito. La somma che possono pignorare va da un decimo a un quinto del tuo stipendio netto, a seconda dell’ammontare del debito.

Le percentuali si calcolano sul netto mensile, senza contare straordinari o rimborsi spese. Se lo stipendio è già sul tuo conto, possono pignorare il conto, ma con regole precise: se il versamento è identificabile come stipendio, è pignorabile nei limiti di legge, se la somma sul conto è sotto il triplo dell’assegno sociale (circa 1500 euro), non si può pignorare. Se il saldo sul conto supera il limite, possono pignorare solo la parte che avanza. È utile ricevere lo stipendio su un conto dedicato per evitare blocchi.