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Né Cannavacciuolo, né Bottura | Ecco lo Chef più ricco d’Italia: solo i veri esperti di cucina conoscono il suo nome

Cannavacciuolo e Bottura (Rai - sky tg24 - youtube screenshot) - www.financecue.it

Cannavacciuolo e Bottura (Rai - sky tg24 - youtube screenshot) - www.financecue.it

Il più ricco non è sotto i riflettori: ecco chi domina davvero la cucina italiana, non te lo aspetteresti mai. 

Negli ultimi tempi, il mestiere dello chef è cambiato parecchio. Non è più (solo) una questione di pentole e creatività: oggi chi sta ai fornelli, se vuole davvero spiccare, deve anche avere la testa da imprenditore. Non basta cucinare bene, bisogna anche sapere come muoversi tra eventi, collaborazioni e… sì, pure il marketing. Insomma, gli chef moderni sono diventati un po’ manager, un po’ creatori di brand.

Ormai per capire chi ha davvero successo in cucina non guardi solo i piatti: devi guardare tutto il mondo che ci gira intorno. Dai catering di fascia alta alle consulenze, dalle pasticcerie “parallele” agli shop online, chi ha capito il gioco ha costruito un piccolo impero personale. E dietro questi imperi ci sono spesso strategie che vanno ben oltre il menù del giorno.

Ecco perché, oggi, tra i più potenti della ristorazione italiana, ci sono cuochi che sono anche imprenditori navigati. Non si limitano più ad avere il ristorante stellato: ne aprono cinque, dieci, magari anche all’estero. E poi creano dolci, vini, linee di prodotti a marchio loro, e tanto altro. Il punto non è solo far mangiare bene, ma costruire un’identità che funzioni ovunque.

Poi c’è tutto il discorso sulla popolarità. Tanti chef che vedi in TV, nei talent o nelle pubblicità, si sono trasformati in vere e proprie celebrità. Diventano il volto di marchi importanti, fanno spot, eventi, collaborano con brand di moda o lusso. Ma attenzione: non sempre la fama televisiva coincide con il vero successo economico.

Una vetta raggiunta senza riflettori

Difficile immaginare che il cuoco più ricco d’Italia non sia tra quelli più chiacchierati. Eppure, è proprio così. I numeri raccontano chiaramente una cosa: chi comanda davvero ha saputo costruire una struttura forte, che va ben oltre la cucina. Un mix di creatività, visione imprenditoriale e capacità di espansione, sia in Italia che fuori dai confini.

Nessuno dei top 10 si limita a gestire un unico ristorante, anzi. Il punto di forza è proprio la diversificazione. Chi è in vetta ha saputo creare un sistema articolato, dove rientrano bistrot, pasticcerie, e-commerce, servizi di catering stellati e, spesso, collaborazioni con catene e grandi marchi.

Chef (Depositphotos foto) - www.financecue.it
Chef (Depositphotos foto) – www.financecue.it

Un impero gastronomico

E allora, chi sta in cima? I più ricchi secondo il dato del 2023, come riporta lacucinaitaliana.it, sono i Fratelli Cerea, con il loro marchio “Da Vittorio”, che ha fatto registrare un fatturato pazzesco: 87 milioni di euro. E pensare che erano già a quota 67 nel 2022! Ma il ristorante di Brusaporto è solo una parte del gioco. Dietro c’è un mondo fatto di ristoranti a Milano, Portofino, fino a Shanghai, una pasticceria storica (Cavour1880), una linea di dolci per Esselunga (Elisenda), un e-shop e un servizio catering tra i più apprezzati al mondo.

I Cerea hanno scelto una strada diversa da quella dei riflettori. Pochi show, molta sostanza. E infatti, mentre altri fanno televisione, loro hanno costruito un impero capace di esportare la cucina di alta gamma italiana ovunque. Una strategia vincente, solida e intelligente.