Revisione auto, con la nuova legge andrà fatta ogni anno: il Governo lo ha annunciato | Ecco quanto ci costerà
Revisione auto ogni anno (Canva foto) - www.financecue.it
Nuove modifiche al Codice della Strada e possibili aumenti mettono in allarme automobilisti e professionisti del settore.
Quando si parla di manutenzione e controlli obbligatori, molti automobilisti italiani iniziano a fare i conti con tempi e costi. Negli ultimi anni, infatti, le normative sulla revisione dei veicoli hanno subito diversi ritocchi, spesso accompagnati da un generale malcontento. Tra dubbi sulle scadenze e timori legati alle sanzioni, il tema resta uno dei più discussi tra chi guida per lavoro o per necessità personali.
Oltre alla frequenza dei controlli, anche le conseguenze per chi omette la revisione sono diventate sempre più rilevanti. Dalla multa fino al fermo amministrativo, le sanzioni possono compromettere seriamente la mobilità. Una preoccupazione crescente, soprattutto per chi utilizza l’auto quotidianamente. Ma se fino a poco tempo fa il problema era principalmente legato ai tempi, ora è il fronte economico a suscitare nuovi timori.
La questione, infatti, si è riaccesa in seguito alla presentazione di un nuovo emendamento che coinvolge direttamente il costo della revisione. Pur trattandosi di una modifica ancora in discussione, l’ipotesi di un aumento delle tariffe ha subito riempito pagine di giornali e post sui social. L’impatto per milioni di automobilisti potrebbe non essere trascurabile, specialmente in un periodo in cui i costi legati alla mobilità sono in costante crescita.
Parallelamente, si torna a parlare anche delle categorie di veicoli soggette a controlli più frequenti, che vivono già oggi con scadenze ben diverse rispetto a quelle delle auto private.
Novità in arrivo sul fronte economico
Secondo quanto riportato da Quattroruote, dal 1° gennaio 2026 la tariffa per la revisione obbligatoria potrebbe salire dagli attuali 79,02 euro a 88,20 euro. L’aumento di 9,18 euro è contenuto in un emendamento al decreto Milleproroghe, firmato dai senatori Rosso e Ternullo, con scadenza prevista per il 25 febbraio 2025. Qualora approvato, rappresenterebbe il secondo rincaro in meno di cinque anni.
Come indicato nel testo ufficiale dell’emendamento 7.0.1, l’adeguamento servirebbe ad allineare i costi agli standard attuali, con decisione affidata al Ministero delle Infrastrutture, in accordo con quello dell’Economia. L’attuazione del nuovo tariffario rimarrebbe comunque sospesa fino al 31 dicembre 2025.
Chi dovrà sostenere i costi più frequentemente
A preoccupare in particolare è l’impatto su alcune categorie di veicoli, per cui la revisione non ha scadenza biennale, ma annuale. Come ricorda L’Automobile, questo riguarda mezzi come autobus, taxi, ambulanze, veicoli a noleggio con conducente e camion oltre le 3,5 tonnellate. Per questi soggetti, l’aumento della tariffa significherebbe un peso economico ben più rilevante rispetto al resto della popolazione.
Pur non trattandosi di una modifica al calendario delle revisioni, il cambiamento colpisce in modo diretto chi opera con mezzi professionali. Per questi veicoli, sottoporsi a controllo ogni anno è già obbligatorio per legge. L’eventuale aumento dei costi, quindi, andrebbe a sommarsi a una serie di spese già ricorrenti, con effetti particolarmente pesanti per piccole imprese, cooperative e servizi pubblici locali.