Home » Primo Piano » Dall’Ue 22,5 milioni per portare la ricerca sul mercato: solo 9 progetti in Italia

Dall’Ue 22,5 milioni per portare la ricerca sul mercato: solo 9 progetti in Italia

Dall’Ue 22,5 milioni per portare la ricerca sul mercato: solo 9 progetti in Italia

Non mancano le eccellenza (canva.com) - www.financecue.it

L’UE finanzia 150 progetti per trasformare la scienza in opportunità di mercato: l’Italia ne ospita solo 9, ma non mancano eccellenze. 

Per esprimere appieno il suo potenziale, la scienza deve uscire dai laboratori e tradursi in applicazioni concrete, con impatti tangibili sulla società e innovazioni per l’economia. Lo fa presente anche l’ANSA, con un recente approfondimento dedicato agli investimenti sulle scienze e la ricerca ai fini di mercato.

È questo ciò che sta a cuore dei “Proof of Concept Grant” dello European Research Council (ERC), ovvero strumenti pensati per accorciare le distanze tra la scoperta scientifica e il mercato, tra l’idea accademica e il beneficio per la collettività, con una chiara mappatura ed indagine dei vantaggi a lungo termine e delle sfide da affrontare per i loro investimenti.

In quest’ottica, l’Europa ha annunciato un nuovo investimento di 22,5 milioni di euro, destinato a sostenere 150 progetti dall’elevato potenziale trasformativo. Tante le realtà europee coinvolte, tra cui anche l’Italia.

Come riportato dall’ ANSA, ogni progetto selezionato riceverà un finanziamento di 150mila euro, rivolto a ricercatori già finanziati dall’ ERC per progetti di ricerca innovativa. L’obiettivo non è solo di natura teorica, ma mira nel pratico a valutare concretamente le possibilità di trasformare le conoscenze in beni, tecnologie o servizi fruibili.

Finanziamenti mirati e ponderati

Come evidenziato dalla fonte, i progetti selezionati, tra 480 candidature, coprono un ampio spettro di temi. Si spazia dall’uso dell’IA per prevedere l’escalation dei conflitti, a dispositivi portatili per rilevare inquinanti chimici nell’acqua, fino a sistemi di monitoraggio dei monopoli energetici e innovazioni per una produzione farmaceutica più sostenibile, come nel caso del paracetamolo.

Nel contesto europeo, riporta l’ANSA, l’Italia è indietro per numero di progetti realizzati: solo 9 quelli finanziati nel territorio nazionale. In testa troviamo la Germania con 27 proposte, seguita da Spagna con 20 e Regno Unito con 17. Tuttavia, considerando la nazionalità dei ricercatori, gli italiani sono terzi con 17 vincitori, superati solo da tedeschi (29) e spagnoli (20). Un dato che indica la competitività degli studiosi italiani, ma che evidenzia una difficoltà nel trattenere i talenti e attrarre finanziamenti nel Paese.

Ricerca farmaceutica
Trattato anche il settore farmaceutico (canva.com) – www.financecue.it

La seconda chance targata ERC

Tuttavia, come fatto presente alcune righe fa, non mancano le eccezioni istituzionali. Tra le istituzioni italiane finanziate, spicca l’Istituto Italiano di Tecnologia, coinvolto in due progetti. Presenti anche la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore di Pisa, le Università di Messina e Padova, il Politecnico di Torino e la Fondazione Ri. Med di Palermo, oltre allo spin-off dell’Università di Pisa, Quantavis, specializzato in elettronica.

Il bando appena concluso è solo l’inizio dei finanziamenti previsti per il 2025: una seconda selezione porterà l’investimento totale a 45 milioni di euro. Per concludere, l’iniziativa a cura dell’ERC evidenzia l’importanza di strategie attive per il trasferimento tecnologico; per l’Italia, la sfida resta quella di consolidare ulteriormente il sistema della ricerca, migliorando infrastrutture, governance e accesso a finanziamenti competitivi internazionali.