Chi ha creduto in Bitcoin dal 2011 oggi ha 120 milioni: ma il futuro resta un’incognita

Illustrazione di una "moneta" bitcoin (Canva FOTO) - financecue.it
Alcuni hanno pensato di investire, e di fare una fortuna. Ed hanno avuto ragione! Eppure, qualche incognita resta.
Pensare che mille dollari investiti nel 2011 oggi potrebbero valere 30 milioni fa girare la testa. Sembra una di quelle storie esagerate da bar, e invece è tutto vero, almeno nel caso di Bitcoin. A quei tempi, un singolo BTC costava appena 4 dollari. Bastava davvero poco per assicurarsi un gruzzoletto digitale che oggi varrebbe una fortuna.
Il problema? All’epoca nessuno ci credeva. Anzi, come riportato da Nasdaq, Bitcoin era visto come una roba per smanettoni, un esperimento strano nato da un certo Satoshi Nakamoto. Non c’erano borse ufficiali, ETF, né regolamentazioni. Per comprare qualche moneta digitale, bisognava arrangiarsi, spesso con metodi un po’… creativi.
Eppure, chi ha avuto l’azzardo (o la follia) di buttarsi, ora si trova tra le mani un tesoro. Il percorso, però, non è stato affatto semplice. Tra hackeraggi, password dimenticate, e crolli improvvisi del 70–80%, ci voleva stomaco (e fortuna). Alcuni si sono arresi lungo il cammino. Altri, invece, hanno tenuto duro.
Oggi Bitcoin è mainstream. Sta sopra i 120.000 dollari e continua a dividere. C’è chi dice che abbia già dato tutto. E c’è chi, come Michael Saylor, scommette che arriverà a milioni. Forse non è troppo tardi per salire a bordo, ma è sicuramente tutta un’altra storia rispetto al 2011.
I pionieri e le occasioni mancate
Come riportato da Nasdaq, nel 2011 Bitcoin non era solo sconosciuto. Era anche malvisto. I termini tecnici come “proof-of-work” o “hash crittografico” suonavano come roba da scienziati pazzi. E le piattaforme? Nulla a che vedere con l’attuale Coinbase. Lì si trattava di barcamenarsi tra forum e siti borderline, come il famigerato Mt. Gox, finito in bancarotta nel 2014 dopo una lunga serie di furti informatici.
Nel frattempo, cominciavano a girare storie assurde. Come quella del tizio che, nel 2010, pagò due pizze con 10.000 Bitcoin. All’epoca valevano 40 dollari. Oggi? Quei BTC varrebbero oltre un miliardo. E poi c’era Silk Road, il marketplace del dark web, dove si poteva comprare di tutto… in Bitcoin.
Il presente (e un possibile futuro)
Il prezzo è esploso, è vero. Ma secondo qualcuno, siamo solo all’inizio. Come riportato da Nasdaq, c’è chi ipotizza che Bitcoin possa toccare i 21 milioni di dollari entro i prossimi vent’anni. Sembra fantascienza, eppure Saylor, il patron di MicroStrategy, ci crede talmente tanto da averne comprati a vagonate.
Oggi, chi entra con mille dollari non compra più 250 Bitcoin, ma forse neanche un decimo. Però, dicono, potrebbe comunque essere un buon affare a lungo termine. Certo, serve pazienza e nervi saldi, perché la volatilità non perdona. Ma forse vale la pena pensarci, anche perché non è detto che possa verificarsi una situazione simile a quella del 2011. Infatti bisogna tenere conto della volatilità e dei rischi. Infatti, come riportato da Anycoin Direct, il prezzo può essere corretto in qualsiasi momento, soprattutto se i bitcoin dovessero essere comprati a volontà. Ma anche l’hacking e i debiti di certe aziende, o comunque l’instabilità economica, possono influenzare questo fiorente mercato.