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Disastro INPS – Famiglie costrette a restituire il bonus, ti vengono a suonare a casa: hai un mese per trovare 10.000 € | Rivolte agli sportelli

Cosa sta succedendo?

Vere e proprie rivolte contro l'INPS (Canva) - financecue.it

Secondo l’ultima richiesta INPS, le famiglie dovranno restituire somme da capogiro! Ma cosa sta succedendo, davvero?

I regali rappresentano, spesso, molto più di un semplice oggetto, poiché racchiudono affetto, attenzione, e pensieri speciali. Motivo per cui, cambiarli potrebbe sminuire l’importanza del gesto, e il legame emotivo che si vuol trasmettere.

Rifiutare o sostituire un regalo, inoltre, può ferire chi lo ha scelto con cura. Essendo, infatti, un segno di rispetto accettare ciò che ti vien donato, riconoscendo il tempo e l’impegno dedicati a trovare quel pensiero.

Ogni regalo è unico e personale, spesso pensato proprio per chi lo riceve. E cambiarlo, rischia appunto di perdere quest’unicità, trasformandolo in un semplice oggetto commerciale, privo di significato.

Quindi, accettare i regali così come sono, insegna a coltivare la gratitudine, e a valorizzare ciò che si riceve, favorendo rapporti più sinceri e autentici, con le persone care.

Richieste di rimborsi shock, dall’INPS

In provincia di Salerno, precisamente ad Altavilla Silentina, numerose famiglie si son viste recapitare richieste formali di rimborso, da parte dell’INPS, per il Bonus Nido, con somme che in alcuni casi, superano addirittura i 10 mila euro: da restituire, oltretutto, entro soli 30 giorni. E fra i destinatari, figura la signora Piera Acito, mamma lavoratrice, la quale si è vista richiedere circa 1.800 euro; nonostante avesse ottenuto il contributo, seguendo tutte le procedure previste.

Le specifiche motivazioni fornite dall’INPS, parlano di “indebita percezione” del bonus, ma per le famiglie coinvolte si tratta di un vero paradosso burocratico. Dal momento che, i fondi son stati regolarmente concessi sulla base di documenti ufficialmente accettati, e ora i cittadini si ritrovano costretti a restituire cifre spropositate. La cui unica possibilità proposta dall’ente è quella di rivalersi, in futuro, su eventuali responsabili non ancora identificati.

Vere e proprie proteste di intere famiglie
Proteste delle famiglie (Canva) – financecue.it

Rabbia e indignazione

La vicenda ha così scatenato l’indignazione delle famiglie coinvolte, le quali stanno appunto valutando di intraprendere una class action legale per difendere i propri diritti, e chiedere chiarezza sull’intera gestione del bonus. Molti genitori, infatti, evidenziano l’assurdità di una situazione in cui chi cerca di costruire un futuro, vien penalizzato da un sistema che sembra non offrire alcuna tutela reale.

Motivo per cui, i genitori hanno dunque lanciato un appello urgente alle istituzioni, alla politica e ai media, affinché venga fatta piena luce sul caso, e si sospendano perciò immediatamente, le richieste di rimborso; almeno fino al chiarimento definitivo. Secondo ansa.it, la questione rappresenta purtroppo, l’ennesimo segnale di mancanza di protezione, per le famiglie italiane.