Doccia, falla sempre in questo orario | Bolletta dimezzata a fine mese: se non guardi l’orologio ti piace pagare
Illustrazione di una doccia (Canva FOTO) - financecue.it
Fare la doccia è essenziale, soprattutto in estate. Eppure, basterebbe tenere d’occhio l’orologio per risparmiare un bel po’.
Fare la doccia è uno di quei gesti quotidiani che sembrano innocui, ma che in realtà hanno un impatto non da poco sui consumi domestici. Tra acqua calda e energia per riscaldarla, ogni minuto sotto il getto rappresenta un costo concreto, sia economico che ambientale.
In media, una doccia dura dai 7 ai 10 minuti e può arrivare a usare anche 100 litri d’acqua, soprattutto se si usano soffioni tradizionali. Il vero nodo, però, è l’energia necessaria per scaldare quell’acqua: una componente che incide parecchio sulla bolletta.
Con qualche accorgimento, si possono ridurre sprechi senza rinunciare al comfort. I soffioni a basso flusso, ad esempio, permettono di tagliare il consumo idrico.
E poi c’è la scelta dell’impianto: una caldaia efficiente o uno scaldacqua a pompa di calore aiutano ad abbattere i consumi. Alla fine, anche una doccia può diventare un gesto consapevole.
Doccia e bollette
Quando si parla di bollette della luce, una delle prime cose che viene in mente è il classico consiglio: “accendi la lavatrice la sera che costa meno”. Un suggerimento che può sembrare scontato, ma che ha una base molto concreta. In Italia, infatti, l’energia elettrica non ha lo stesso prezzo durante tutta la giornata. Varia. E parecchio.
Questo perché, come riportato da Copernico Italia, esistono delle fasce orarie stabilite da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che dividono il giorno in momenti più o meno “carichi” di consumi. La fascia F1, ad esempio, copre le ore lavorative classiche ed è quella in cui l’elettricità costa di più. Poi ci sono le fasce F2 e F3, più vantaggiose, che coprono le prime ore del mattino, la sera, i sabati e tutti i festivi.
Bollette meno pesanti
Come riportato da Copernico Italia, qui entra in gioco una questione molto concreta: chi ha uno scaldabagno elettrico, ad esempio, rischia di spendere di più se lo accende nelle ore sbagliate. Se viene utilizzato in fascia F1, quando i prezzi sono più alti, l’impatto sulla bolletta può farsi sentire parecchio. Al contrario, posticipando l’uso alle ore serali o nei fine settimana, si può risparmiare sensibilmente.
Queste sono in linea di massima le fasce orarie: F1 (di punta): lun–ven, 8–19, esclusi i festivi (la più costosa); F2 (intermedia): lun–ven 7–8 e 19–23, sabato 7–23; F3 (fuori punta): lun–sab 23–7, più domeniche e festivi, la più economica. Capire queste differenze può sembrare una scocciatura all’inizio, ma con un po’ di abitudine diventa automatico.