Home » Trending News » 27,42€ al mese | UFFICIALE, ennesima tassa sulle spalle degli italiani: ogni famiglia sarà costretta a pagarla

27,42€ al mese | UFFICIALE, ennesima tassa sulle spalle degli italiani: ogni famiglia sarà costretta a pagarla

Tari spazzatura

Tari spazzatura (Depositphotos foto) - www.systemscue.it

La spesa media per un servizio essenziale per le famiglie aumenta nel 2024, con un costo annuo di 329 euro a nucleo familiare.

La spesa per un servizio fondamentale per la gestione domestica rappresenta una voce di costo annuale per le famiglie italiane, e nel 2024 si registra un incremento significativo. La spesa media sostenuta dai nuclei familiari ha raggiunto i 329 euro, con un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente.

Nonostante l’aumento dei costi, si registra un miglioramento a livello nazionale per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Sebbene con un ritardo di dieci anni rispetto agli obiettivi prefissati, nel 2022 l’Italia ha finalmente superato la soglia del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale, raggiungendo il 65,2%, con un incremento dell’1,2% rispetto al 2021.

Sul fronte delle tariffe, una regione del Nord si conferma la più economica, con una spesa media di 203 euro, mentre una regione del Sud risulta la più costosa, arrivando a 426,50 euro, con un aumento di oltre il 4% rispetto all’anno precedente.

A livello di capoluoghi di provincia, una città del Sud si conferma, come lo scorso anno, quella dove si paga di più, con 594 euro annui, senza variazioni rispetto al 2023. Una città del Nord, invece, è il capoluogo più economico, con 183 euro, un dato leggermente inferiore al 2023.

Dettagli della spesa media e variazioni regionali

Il Rapporto 2024 di Cittadinanzattiva ha analizzato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone e una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati includono l’IVA (ove applicata) e le addizionali provinciali. Nel 2024, la spesa media annuale per questa famiglia tipo è stata di 329 euro, con un aumento del 2,6% circa rispetto all’anno precedente. Sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi su 110 esaminati, variazioni in diminuzione in 20 capoluoghi e situazioni sostanzialmente invariate nei casi restanti.

A livello regionale, oltre al Trentino Alto Adige che si distingue per la spesa più bassa e un’elevata percentuale di raccolta differenziata, spiccano in positivo anche Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Marche. In queste regioni, una TARI (Tassa sui Rifiuti) ben al di sotto della media nazionale si associa ai più elevati livelli di raccolta differenziata. Al Sud, invece, dove la spesa è maggiore e la differenziata minore, non si individua una regione virtuosa su entrambi i fronti.

Rifiuti
Tari tassa rifiuti (Canva foto) – financecue.it

Criticità e prospettive future

Secondo Tiziana Toto, Responsabile nazionale delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, i dati del Rapporto evidenziano le principali criticità del sistema di gestione dei rifiuti. Tra queste figurano la carenza di un’adeguata rete di impianti di raccolta e trattamento, il persistente ricorso allo smaltimento in discarica e livelli poco soddisfacenti di differenziazione e recupero delle risorse, soprattutto in alcune aree del Paese.

La necessità di agire su più fronti è urgente. Non basta più pensare solo al riciclaggio, dove l’Italia ha già raggiunto ottime prestazioni in diverse categorie di rifiuti. È fondamentale lavorare per ridurre la produzione di rifiuti, a partire da quei settori merceologici per i quali la raccolta differenziata non raggiunge gli obiettivi richiesti, come i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e i prodotti tessili.