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Salario minimo, il Governo alza l’asticella: 1100€ al mese per tutti i lavoratori | Da questa data sarà UFFICIALE

Uomo con soldi (Depositphotos foto) - www.financecue.it

Uomo con soldi (Depositphotos foto) - www.financecue.it

Salario minimo, una questione che torna sempre a galla quando si parla di diritti e dignità: ecco le novità. 

C’è un argomento che sembra non passare mai di moda quando si tocca il tema del lavoro: quanto è giusto guadagnare, almeno come base, per poter vivere con un minimo di serenità. Sì, perché al di là di contratti, bonus, premi e straordinari, la realtà è che molte persone devono fare i conti ogni mese con stipendi che non bastano. E il punto è proprio questo: chi stabilisce cosa è “abbastanza”?

La questione del salario minimo è tornata a farsi sentire sempre più forte, anche perché, in molti Paesi, è già realtà. E non solo: c’è chi continua ad alzare l’asticella, mentre altrove il dibattito si blocca ancora al punto di partenza. Intanto, i lavoratori si arrangiano come possono, tra affitti alle stelle e prezzi che aumentano ogni mese.

Un tempo si parlava solo di “trovare lavoro”, oggi invece si comincia – finalmente – a discutere di quanto valga il tempo delle persone. Il lavoro non è più solo uno strumento per guadagnare, ma dovrebbe essere anche qualcosa che non consuma chi lo fa. Essere pagati il giusto è solo una parte della storia. Ma è una parte fondamentale, che manca ancora in tanti contesti.

Nel frattempo, la politica su questo tema si muove a rilento. In certi Stati sembra che la discussione sia sempre in stand-by. Intanto, però, altrove si fanno scelte concrete. Non perfette, certo, ma chiare. E sempre più spesso pensate per far respirare chi, oggi, vive con il fiato corto.

Cosa succede nel resto d’Europa con il salario minimo

In giro per l’Unione europea, la questione non è solo economica: si parla di diritti, di futuro e di rispetto. Alcuni governi stanno rivedendo completamente le loro politiche, alzando la retribuzione minima anno dopo anno. Non è un miracolo, è una strategia. Dietro ci sono scelte politiche forti e un’idea chiara: un lavoratore più tutelato è anche un cittadino più stabile.

E no, non si tratta solo di numeri. Un aumento del salario minimo può tradursi in più sicurezza, meno tensioni sociali e anche una spinta all’economia interna. Le famiglie con più soldi da spendere, lo fanno girare. Ed è un circolo virtuoso che, con il tempo, può cambiare le cose sul serio. Altri Stati, invece, puntano su un mix: più soldi in busta paga, sì, ma anche più tempo libero, più flessibilità, meno tasse. E tutto questo comincia a far riflettere, anche chi non ha ancora una legge chiara sul salario minimo. Ma qualcosa sta cambiando.

Portafogli con soldi (Pixabay foto) - www.financecue.it
Portafogli con soldi (Pixabay foto) – www.financecue.it

Qui si cambia: più soldi, più tutele

Tra i Paesi che stanno portando avanti questa linea c’è il Portogallo, come riporta Money.it. Da anni ormai il governo lavora su un piano graduale: ogni anno 50 euro in più, finché non si arriverà a 1.100 euro al mese nel 2029. Per adesso, dal 1° gennaio 2025, il minimo è già salito a 870 euro, grazie a un’intesa tra governo, sindacati e imprenditori.

Ma il progetto portoghese non si ferma solo al portafogli. L’idea è molto più ampia: riformare il lavoro nella sua totalità. Si parla di ferie “acquistabili” (sì, proprio così), di congedi più lunghi e flessibili, anche per le famiglie monoparentali. E soprattutto di alleggerire la pressione fiscale, così da lasciare più soldi in tasca alla gente.