Cartelle esattoriali, scatta la prescrizione abbreviata | Da oggi bastano solo 6 mesi: tutti i dettagli della riforma

Cartelle esattoriali (Canva Foto) - www.financecue.it
Cartelle esattoriali, prescrizione abbreviata: da oggi bastano solo sei mesi, buone notizie per i contribuenti.
Per molti contribuenti italiani, il solo pensiero di una cartella esattoriale non saldata è fonte di ansia e frustrazione. Le notifiche, gli avvisi e i tentativi di riscossione spesso si protraggono per anni, generando un circolo vizioso difficile da interrompere. A tutto questo si aggiunge il carico amministrativo per l’Agenzia delle Entrate Riscossione, costretta a inseguire crediti che, in molti casi, non saranno mai recuperati.
Negli ultimi tempi, il dibattito intorno alla gestione delle cartelle non riscosse si è intensificato, soprattutto in vista delle nuove regole contenute nella riforma fiscale. L’obiettivo è duplice: da un lato, liberare i contribuenti da pesi ormai inutili; dall’altro, semplificare l’operato della macchina fiscale, evitando che si blocchi su situazioni ormai compromesse.
In particolare, ci si interroga su come sia possibile ottimizzare tempi e risorse all’interno del sistema di riscossione. In questo contesto, emerge la volontà di accelerare i processi, distinguendo tra chi è realmente inadempiente e chi, pur volendo, non ha più mezzi per saldare il proprio debito. Proprio da questa esigenza nasce una misura che potrebbe segnare un punto di svolta.
Tra le righe della riforma, c’è infatti un cambiamento che interessa direttamente chi si trova in condizioni patrimoniali estreme, come i nullatenenti o coloro che, nel tempo, hanno perso ogni possibilità di far fronte alle richieste dell’Erario.
Verso uno sgravio più rapido e mirato
La riforma, in vigore da gennaio 2025, introduce il discarico automatico delle cartelle esattoriali dopo cinque anni se non è stato possibile procedere alla riscossione. Un meccanismo pensato per snellire le procedure e restituire i debiti agli enti originari, che potranno decidere se procedere o meno al recupero.
Ma la vera novità è rappresentata dalla possibilità, per alcuni contribuenti, di ottenere la cancellazione della cartella già dopo soli sei mesi dalla notifica. Secondo quanto riportato da Investire Oggi, ciò riguarda coloro per i quali, tramite le banche dati fiscali, risulti una impossibilità oggettiva di recupero. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può stabilire l’inefficacia immediata del debito, restituendo la cartella all’ente originario, senza più insistere nella riscossione.
Sei mesi per i nullatenenti: ecco cosa cambia davvero
Questa procedura abbreviata si applicherà a situazioni estreme: soggetti nullatenenti, senza reddito, patrimonio o conti correnti. Grazie all’incrocio delle informazioni provenienti dall’Anagrafe Tributaria e da altre banche dati, il Fisco potrà identificare tempestivamente chi non è in grado di pagare. Se accertata l’impossibilità di riscossione, scatterà la cancellazione automatica della cartella già dopo sei mesi, riducendo drasticamente i tempi rispetto ai canonici cinque anni.
L’intento è razionalizzare l’azione esattoriale, evitando che l’Agenzia investa tempo e risorse su crediti irrecuperabili. In tal modo, si alleggerisce il carico amministrativo e si restituisce un po’ di respiro a chi vive in condizioni economiche ormai compromesse.