Intesa Sanpaolo, il 19 giugno chiude per sempre | Clienti appena avvisati: scatta la corsa al prelievo

Intesa Sanpaolo (screenshot Intesa Sanpaolo/YouTube) - www.financecue.it
Un cambiamento significativo sta per interessare i clienti di un’importante istituzione bancaria, ecco cosa sta per succedere.
Un annuncio affisso alle porte di una filiale ha comunicato ai clienti una notizia inaspettata, che ha generato immediato movimento tra gli utenti. Si profila una riorganizzazione che potrebbe richiedere attenzione da parte di chi usufruisce dei servizi di questa sede.
Il cartello, che non lascia spazio a interpretazioni, è apparso alle porte a vetro di una storica filiale bancaria, comunicando una data che segna la fine di un’era per quella specifica sede. L’annuncio ha colto di sorpresa i clienti, generando una reazione immediata.
Questa chiusura si inserisce in un trend più ampio che sta interessando il settore bancario, con una progressiva razionalizzazione e riorganizzazione degli sportelli fisici. Un fenomeno che riflette i cambiamenti nelle abitudini dei clienti e le strategie delle banche.
Per gli utenti, la notizia significa la necessità di riorganizzare le proprie operazioni bancarie. Sebbene le banche cerchino di gestire al meglio questi passaggi, per i clienti si traduce comunque in un cambiamento delle abitudini e, per alcuni, nella necessità di agire tempestivamente.
La storia di una filiale e il destino dei dipendenti
La filiale di Banca Intesa Sanpaolo in Piazza Risorgimento (Porta Milano), all’angolo con Via Montello, chiuderà i battenti definitivamente giovedì 19 giugno 2025. Dopo oltre sessant’anni di attività, questa sede storica, un tempo un autentico punto di riferimento per il quartiere e per le numerose attività commerciali della zona, cesserà le sue operazioni.
Nel passato, la filiale contava una trentina di dipendenti, testimonianza del suo ruolo centrale. Attualmente, vi erano solo dodici dipendenti, che verranno tutti trasferiti nella sede di Piazza Stradivari.
Il suo percorso
La sede ha una storia che affonda le radici nel passato di Cremona, come ricorda una lapide sul lato verso Via Montello, che evoca un luogo ricco di vicende storiche, dal fortilizio bizantino alla Rocchetta di San Luca. L’architetto Ranzi, inoltre, volle che i nuovi edifici della piazza, con la loro struttura a porticato, ricordassero gli antichi caselli daziari del Comune.
Nel corso degli anni, questa filiale ha cambiato denominazione, essendo stata dapprima Banca Provinciale Lombarda, poi Banca Intesa e infine, dopo la fusione, Banca Intesa Sanpaolo. La sua chiusura prosegue la “rivoluzione e la razionalizzazione degli sportelli bancari in città e provincia”, un fenomeno che vede la chiusura di numerose filiali e la riduzione del personale addetto, segnando la fine del “boom” degli anni settanta e ottanta che vedeva le banche occupare ogni spazio anche in centro città. Oggi, al loro posto, compaiono spesso cartelli “vendesi” o “affittasi”.