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Bollette non pagate, scatta la prescrizione | Ufficiale: dal 1º luglio non possono più chiederti un euro

Illustrazione di una bolletta non pagata (Canva FOTO) - financecue.it

Illustrazione di una bolletta non pagata (Canva FOTO) - financecue.it

Se alcune bollette non sono state pagate, esse andranno in prescrizione. E’ una notizia che lascia a bocca aperta molte persone.

Non pagare una bolletta può sembrare, a volte, una dimenticanza da poco. Ma in realtà può innescare una serie di conseguenze, sia pratiche che legali. Tutto dipende dal tipo di fornitura (luce, gas, acqua) e dai tempi con cui si rimedia.

In genere, dopo il mancato pagamento, arriva un sollecito: un avviso che concede qualche giorno in più per saldare l’importo. Se si ignora anche questo passaggio, il fornitore può procedere con la limitazione o la sospensione del servizio, specie per luce e gas.

Ma i guai non si fermano qui. In caso di mancato pagamento prolungato, si può finire nella lista dei “cattivi pagatori”, con segnalazioni a banche dati come il CRIF, che possono ostacolare l’accesso a mutui o finanziamenti.

La buona notizia? Se si interviene per tempo, spesso si può evitare il peggio. Molti gestori offrono rateizzazioni o piani di rientro. L’importante è non ignorare la bolletta e affrontare subito la situazione, prima che sfugga di mano.

Una bolletta “dimenticata” che torna a galla

Capita a tutti, prima o poi: una bolletta lasciata in fondo a un cassetto, un pagamento saltato, magari solo per distrazione. Il punto è che le fatture, soprattutto quelle del telefono, non si cancellano da sole. E se non si sta attenti, possono tornare a bussare alla porta anche a distanza di tempo. Non sempre, però, è troppo tardi per reagire.

Nel caso delle bollette telefoniche, esiste un termine preciso oltre il quale la compagnia non può più reclamare nulla. Insomma, le bollette “non sono per sempre”, ma per essere in grado di dimostrare quanto tempo è effettivamente passato, serve una cosa sola: conservare quelle benedette bollette.

Illustrazione di una bolletta (PIXABAY FOTO) - www.finance.it
Illustrazione di una bolletta (PIXABAY FOTO) – www.finance.it

Scadenze e solleciti

Come riportato da QuiFinanza, conservare le vecchie bollette non è solo una precauzione da pignoli: può salvare da richieste improprie. infatti, nel caso delle compagnie telefoniche il limite massimo è di 5 anni, e se ne passano 6 nessuno può dire più nulla perché il debito va in prescrizione (o meglio, si considera prescritto). Se, ad esempio, arriva una fattura vecchia di sei anni, basta controllare la data e, nel caso, respingere il pagamento.

In genere, è sufficiente inviare una comunicazione scritta: una PEC o una raccomandata con ricevuta di ritorno. Se poi l’operatore insiste, esiste anche la possibilità di attivare una conciliazione, prima ancora di passare alle vie legali. Un’altra cosa da tenere a mente: il mancato pagamento non viene dimenticato. Prima o poi arriva un sollecito. E se anche quello passa inosservato, si rischia la sospensione del servizio, o peggio: la segnalazione come “moroso” e l’affidamento del credito a una società di recupero. Tutto entro il limite della prescrizione, certo. Ma, di nuovo, solo se si è in grado di dimostrarlo (Fonte: QuiFinanza).