Assegno di invalidità, se la percentuale è tra il 74 e il 99% inizia a tremare | Stai per perdere tutto: non ti lasciano nemmeno le briciole

L'Inps può togliere l'assegno di invalidità alle persone che hanno diritto? Ecco cosa cambia ora! (screenshot inps.it/Canva) - financecue.it
L’Inps può togliere l’assegno di invalidità alle persone che hanno diritto? Ecco cosa cambia e come funziona ora!
Il processo per vederti riconoscere l’assegno di invalidità non è automatico. Devi sempre seguire una procedura specifica che inizia con la presentazione di una domanda all’INPS. La domanda deve essere accompagnata da un certificato medico introduttivo, che ti viene rilasciato da un medico certificatore.
Il documento deve attestare la natura e la gravità delle tue patologie che riducono la tua capacità lavorativa. Una volta presentata la domanda, l’INPS ti convoca per una visita medica da una Commissione medico-legale.
La commissione valuta le tue condizioni di salute e stabilisce la percentuale di invalidità. L’assegno ordinario di invalidità, una volta concesso, ha una validità di tre anni. Alla scadenza di questo periodo, devi richiederne una conferma, sottoponendoti di nuovo a una valutazione da parte dell’INPS.
Arrivano alcune novità importanti nella procedura di riconoscimento dell’invalidità civile, che potrebbero influenzare l’assegnazione degli assegni. Stiamo per dirti se e come queste modifiche che potrebbero cambiare tutto.
Come funziona
L’INPS, nel suo ruolo di garante della previdenza sociale, ha la facoltà di revocare l’assegno di invalidità se, dopo le sue verifiche, dovesse ritenere che le condizioni che ti hanno permesso di riceverlo non ci sono più.
Questo non accade a caso, ma è il risultato di un processo di controllo e revisione. L’Istituto fa delle visite di revisione, anche prima della scadenza triennale dell’assegno, per controllare che il tuo grado di invalidità è ancora quello che ha permesso la concessione del beneficio. Cosa succede se non superi il controllo?
Cosa avviene
Secondo informazioneoggi.it, l’INPS può sospendere o revocare il tuo assegno di invalidità in alcune condizioni precise. Puoi lavorare e prendere l’assegno, ma il tuo reddito annuo non deve superare la soglia stabilita, che per il 2025 è di 5771,35 euro. Se superi questo limite, l’assegno può essere sospeso, a meno che tu non riesci a dimostrare che i tuoi redditi effettivi rientrano nei parametri.
Un’altra condizione per la sospensione o revoca dell’assegno è se non ti presenti a una visita di revisione o se non invii la documentazione sanitaria richiesta. Anche per le invalidità considerate definitive, l’INPS può fare controlli straordinari, se ci sono nuove cure o tecnologie che potrebbero migliorare la tua capacità lavorativa. Se da queste visite dovesse emergere un recupero, anche parziale, della tua autonomia lavorativa, l’Istituto può decidere di revocare o ridurre la tua invalidità. Per le persone con patologie oncologiche le revisioni passano per la valutazione degli atti, senza visita di presenza, a meno che tu non la richiedi tu.