Agenzia delle Entrate, annunciata la svolta del secolo: addio debiti dopo appena 6 mesi | Valanga di cartelle prescritte

Lavoratore felice con soldi (Depositphotos foto) - www.financecue.it
Cartelle fiscali, parte la maxi pulizia: il Fisco cancellerà queste tipologie di debiti, ecco cosa succederà.
Quando si parla di fisco e tasse, è facile che si sollevi un gran polverone. Non è solo questione di pagare o non pagare: spesso c’è dietro un mondo di difficoltà, ritardi, e anche un bel po’ di confusione. Tra tutte le “rogne” fiscali, quelle legate alle cartelle esattoriali sono sicuramente tra le più stressanti.
Molti italiani si trovano in situazioni complicate, a volte incastrati in debiti che sembrano non finire mai. E non sempre per colpa loro, eh. Un pagamento dimenticato, una comunicazione mai ricevuta, oppure, più semplicemente, mancanza di soldi. Fatto sta che quelle cartelle si accumulano, e l’Agenzia delle Entrate non molla l’osso così facilmente.
Negli anni si è cercato di mettere delle toppe: rottamazioni, sanatorie, saldo e stralcio. Qualcosa si è mosso, certo, ma chi è davvero in difficoltà spesso resta fuori da tutto. È un po’ come cercare di curare un raffreddore con l’aspirina quando hai la febbre a 40.
Ora però si sta aprendo uno spiraglio interessante. Una novità che, se confermata, potrebbe alleggerire parecchio la vita di tanti. E no, non stiamo parlando di un’altra rottamazione o di un condono. Stavolta si tratta di un cambio di rotta vero e proprio, che potrebbe far sparire quei debiti… beh, quasi da un giorno all’altro.
La nuova linea del fisco sulla riscossione dei debiti
Dal 1° gennaio 2025 si avvierà un nuovo sistema che cambia radicalmente le regole del gioco, ma è dal 1° gennaio 2026 che la riforma del discarico entrerà ufficialmente in pieno vigore. Il tutto, come riporta Brocardi.it, è stato formalizzato con il nuovo Testo unico della riscossione (D. Lgs. 24 marzo 2025, n. 33), che introduce all’articolo 211 un meccanismo chiaro e piuttosto netto: le cartelle esattoriali considerate inesigibili saranno automaticamente discaricate.
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrà anche anticipare il discarico in casi specifici: fallimenti, assenza di beni da aggredire o impossibilità accertata di recuperare il credito. E non è tutto: per i carichi iscritti prima dell’8 agosto 2024, gli enti creditori potranno chiedere la riconsegna dopo appena 24 mesi. Per quelli successivi, tra il ventiquattresimo e il trentesimo mese. Tutto questo in un contesto in cui, secondo la Commissione speciale sul sistema fiscale, ci sono più di 537 miliardi di euro ormai considerati persi, su un totale di 1.272 miliardi di cartelle aperte.
Cosa succede alle cartelle impossibili da riscuotere
Ma la parte forse più rivoluzionaria – e anche quella che fa sperare molti contribuenti – riguarda i discarichi anticipati. In certi casi, come quelli di chi è nullatenente, fallito o irrintracciabile, le cartelle potranno essere cancellate prima della scadenza dei cinque anni previsti.
Tutto si basa su un principio piuttosto semplice: se non c’è nulla da prendere, che senso ha continuare a rincorrere il debitore? E allora l’Agenzia, usando le sue banche dati – tipo Anagrafe dei conti, patrimonio, ecc. – può stabilire che il recupero è impossibile. A quel punto, il carico torna indietro all’ente originario, che deciderà se insistere o lasciar perdere per sempre. Un meccanismo che – forse – riuscirà finalmente a far spazio nel “magazzino del Fisco” e, soprattutto, a dare un po’ di respiro a chi è sommerso dai debiti senza via d’uscita.