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L’importo non sarà più lo stesso | Pensionati in lacrime, incubo a occhi aperti: annunciata una nuova mazzata

Anche tu?

Pensionati in lacrime (Canva) - financecue.it

Per molti pensionati, la pensione di giugno sarà una vera e propria mazzata. Cosa che non si aspettava davvero nessuno.

Perdere un giorno di lavoro, può sembrare una cosa innocua, ma spesso ha conseguenze più grandi di quanto tu possa pensare. Dal momento che, anche solo un’assenza può generare ritardi, disorganizzazione, e carichi aggiuntivi per i colleghi. Creando, quindi, degli squilibri nella routine lavorativa.

Esser costanti sul lavoro, non a caso, rafforza la propria reputazione professionale. E mostrarsi affidabili e presenti ogni giorno, dimostra impegno, serietà, e senso di responsabilità, tutte qualità fondamentali per crescere all’interno di qualsiasi ambiente professionale.

Quindi, possiamo dire che ogni giornata lavorativa è un’opportunità. Poiché si possono imparare cose nuove, affrontare sfide stimolanti, o semplicemente consolidare le proprie competenze già apprese. Non a caso, assentarsi significa rinunciare a delle vere occasioni di crescita personale e professionale, le quali non sempre, poi, si ripresentano.

Infine, la continuità crea stabilità. Motivo per cui, rispettare i propri impegni quotidiani, rafforza l’autodisciplina, e contribuisce a costruire una carriera solida e duratura. Per questo, ogni giorno di lavoro è un passo in avanti, verso i propri obiettivi.

Un taglio inaspettato, da giugno 2025

Da giugno 2025, molti pensionati si troveranno con una pensione mensile ridotta di 50 euro. E questa decurtazione è dovuta alla restituzione dei bonus erogati per errore nel 2022: ovvero, 200 euro per chi aveva redditi entro i 35 mila euro; e 150, per chi invece ne dichiarava meno di 20 mila. Nello specifico, i rimborsi verranno trattenuti in modo rateizzato: così che chi debba restituire 200 euro, la trattenuta durerà quattro mesi; mentre chi deve restituirne 350, continuerà fino a dicembre.

I pensionati coinvolti, son quelli che, in seguito ai controlli dell’INPS (basati sui dati fiscali definitivi, del 2021), son risultati avere redditi superiori alle soglie previste per i bonus. Dunque, l’errore non è dei cittadini, ma appunto dell’INPS, il quale aveva utilizzato dati fiscali ancora provvisori, per il calcolo iniziale. Solo in seguito, si è difatti potuto appurare che alcuni beneficiari, non avevano effettivamente diritto ai bonus ricevuti.

Importanti, per capire se la decurtazione sia corretta
Confrontare due documenti (Canva) – financecue.it

Come controllare i propri dati fiscali

Per capire se la decurtazione è corretta, è importante confrontare i propri redditi del 2021, considerando anche eventuali entrate extra, come affitti o investimenti. Dati, questi, i quali si trovano nella dichiarazione dei redditi del 2022. Motivo per cui, chi ritiene di esser stato penalizzato ingiustamente, può contattare l’INPS, perché proceda a una verifica dettagliata.

Il taglio di 50 euro, sarà visibile già dal cedolino della pensione di giugno, consultabile online nell’area personale INPS, con SPID o CIE. E per dubbi o errori, si consiglia di fissare un appuntamento presso un ufficio di assistenza.