Ultim’ora, spunta la “TASSA PER ANDARE A LAVORO” | Ecco quanto costerà ogni giorno: si salva solo chi va con i mezzi
Spunta una nuova tassa per andare a lavoro - Financecue.it (DepositPhoto)
Una notizia dell’ultima ora rivela la nuova tassa per andare a lavoro. Scopriamo quanto costerà ogni giorno: salvati chi ha i mezzi.
Molti italiani provano un senso di fastidio costante verso alcune tasse, in particolare quelle percepite come poco giustificate o sproporzionate rispetto ai servizi ricevuti. Tra queste la più nota è il Canone Rai che viene frequentemente criticato perché obbligatorio anche da parte di chi non guarda la televisione.
Un altro fattore di disagio è la complessità del sistema fiscale italiano. Molti cittadini trovano difficile orientarsi tra scadenze, detrazioni, aliquote e moduli, il che alimenta un clima di confusione e sfiducia. In questo contesto, le tasse sembrano più un ostacolo che uno strumento di equità sociale.
Le continue modifiche legislative, inoltre, contribuiscono a far percepire il fisco come instabile e imprevedibile, rendendo difficile una pianificazione economica serena, sia per i privati che per i professionisti. Il problema si acuisce quando si associa la pressione fiscale elevata alla qualità percepita dei servizi pubblici.
Questo squilibrio tra quanto si paga e quanto si riceve alimenta un sentimento di frustrazione e talvolta spinge anche verso l’evasione o l’elusione fiscale come forma di ribellione silenziosa, sebbene illegittima. La notizia dell’ultima ora vede come protagonista anche la tassa per andare a lavoro, scopriamo cosa c’è di vero.
Se vai a lavoro paghi questa tassa, salvati chi ha i mezzi: cosa accade ora
Negli ultimi giorni ha suscitato scalpore la vicenda di un vigilante piemontese, Andrea Ferretto, che si è ritrovato a dover pagare una somma astronomica in multe per essersi recato ogni giorno al lavoro. Non si tratta, come il titolo potrebbe far pensare, di una nuova “tassa per andare a lavorare”, ma dell’effetto devastante di un autovelox piazzato lungo la strada che Ferretto percorreva quotidianamente tra Nizza Monferrato e Tortona, in provincia di Asti.
Per sei mesi ’uomo ha lavorato in un supermercato dell’Alessandrino, attraversando inconsapevolmente lo stesso tratto sorvegliato dal dispositivo elettronico. Il problema è sorto a causa dell’autovelox collocato nella frazione di Bazzana di Mombaruzzo, nascosto dietro una siepe e posizionato in cima a un lampione, rendendolo praticamente invisibile per chi non lo conosce.
Lavoro, il caso scoppiato tra Monferrato e Tortona: è davvero nascosto
Nei mesi successivi alcune multe di importi ridotti avevano già iniziato ad arrivare, ma il vero shock è giunto solo nel dicembre 2023. Una lettera infatti riportava la somma complessiva da pagare. Si trattava per lo più di piccoli sforamenti del limite di velocità di 70 km/h, spesso solo di pochi chilometri, ma che si sono moltiplicati a ogni viaggio di andata e ritorno.
Di fronte a questa situazione surreale l’uomo, con uno stipendio di poco più di mille euro al mese, si è rivolto a un avvocato per tentare di opporsi legalmente. Il caso solleva interrogativi legittimi sull’equità di certe pratiche e sull’efficacia del sistema sanzionatorio stradale, specialmente quando colpisce in modo così sproporzionato. Non c’è alcuna tassa introdotta per chi si reca al lavoro in auto, ma la vicenda di Ferretto diventa un simbolo di quanto una distrazione o una segnaletica poco visibile possa trasformarsi in un incubo burocratico.