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TARI, convalidato il rimborso più grande della storia | 10 ANNI DI ARRETRATI: se hai sempre pagato ti spetta di diritto

TARI, convalidato il rimborso più grande della storia | 10 ANNI DI ARRETRATI: se hai sempre pagato ti spetta di diritto

Ennesima stangata in arrivo (canva.com) - www.financecue.it

Una sentenza ha chiarito: se il tuo Comune ha applicato l’iva, hai diritto al rimborso degli ultimi 10 anni.

La TARI, la tassa sui rifiuti, è senza dubbio uno dei tributi più sentiti e talvolta gravosi per le famiglie italiane. Calcolata in base alla dimensione dell’abitazione e alla composizione del nucleo familiare, rappresenta una voce di spesa fissa che tutti i cittadini sono tenuti a versare al proprio Comune di residenza.

Nonostante sia un obbligo ineludibile per finanziare il servizio di gestione dei rifiuti, negli ultimi tempi si sono diffuse voci e chiarimenti importanti riguardo a possibili rimborsi per somme indebitamente versate. Un argomento che ha destato grande interesse tra i contribuenti, desiderosi di capire se anche loro possano recuperare parte di quanto pagato in passato.

La questione riguarda un aspetto specifico dell’applicazione di questa imposta, che, se non correttamente gestito dal Comune, può dare origine a un diritto al rimborso per i cittadini. Si tratta di un principio confermato da sentenze importanti, che ribadiscono la correttezza della normativa fiscale.

Quindi, se hai sempre pagato regolarmente la TARI, è arrivato il momento di verificare un dettaglio cruciale sulla tua bolletta. Un controllo attento potrebbe rivelarti un diritto a un rimborso consistente, relativo a tutti gli anni in cui potresti aver versato più del dovuto.

IVA sulla TARI: un’applicazione illegittima che genera diritto al rimborso

La TARI rientra nella categoria dei tributi comunali e, come tale, fa parte della IUC (Imposta Comunale Unica) insieme a IMU e TASI. Entrata in vigore nel 2014, ha sostituito precedenti imposte come TARSU, TIA e TARES. Sebbene il pagamento della TARI sia obbligatorio, la novità cruciale che apre la porta ai rimborsi riguarda l’applicazione dell’IVA su di essa.

Qualora un Comune abbia indebitamente applicato l’IVA (anche solo al 10%) sulla TARI, tale prelievo risulta illegittimo. Il motivo è semplice e di fondamentale importanza fiscale: la TARI è già di per sé una tassa, e l’Imposta sul Valore Aggiunto non può gravare su un altro tributo. L’IVA si applica sulla cessione di beni e sulle prestazioni di servizi, non su un balzello già a carico del contribuente.

Rifiuti
Tari tassa rifiuti (Canva foto) – financecue.it

La conferma delle sentenze e come richiedere il rimborso decennale

A confermare la natura illegittima dell’applicazione dell’IVA sulla TARI sono state diverse pronunce giudiziarie. Tra queste, spicca la Corte di Cassazione con la sentenza n. 5078/2016, che ha ribadito la non ammissibilità dell’IVA sulla TARI. Anche la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 238/2009, aveva già rilevato profili di incostituzionalità in situazioni analoghe, rafforzando il principio che una tassa non può essere soggetta a un’altra imposta.

Di conseguenza, se una famiglia si accorge di aver versato l’IVA sulla TARI (o sulle tasse precedenti come TARSU, TIA o TARES), ha il diritto di chiedere la restituzione di quanto indebitamente corrisposto. Il diritto alla ripetizione delle somme versate indebitamente si prescrive in 10 anni, ai sensi dell’articolo 2946 del Codice Civile. Ciò significa che è possibile recuperare l’IVA pagata in eccesso per un periodo retroattivo di un decennio.