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È la città italiana con più disoccupati | Qui non lavora praticamente nessuno: trascorrono le giornate a girarsi i pollici

In vacanza tutto l'anno

La città dove non lavora nessuno (Canva) - financecue.it

In questa città, se non hai alcuna intenzione di lavorare in tutta la tua vita, puoi trasferirti e camparvi cent’anni!

Trovare lavoro in Italia, rappresenta una sfida per molti, a causa di una serie di fattori economici e strutturali, i quali influenzano il mercato del lavoro, e la formazione pre-lavorativa (non di rado, effettuata esclusivamente per poter avere, poi, uno stipendio).

La disoccupazione giovanile, fra tutte le tipologie, è fra le più alte d’Europa. Tanto che, molti ragazzi, infatti, faticano a inserirsi stabilmente, nel mondo professionale.

Uno dei principali problemi è il cosiddetto mismatch”, che in economia, riguarda il disequilibrio fra domanda e offerta: dal momento che, spesso le competenze richieste dalle aziende, non corrispondono a quelle possedute realmente dai candidati.

Inoltre, burocrazia e rigidità contrattuali, rallentano le assunzioni, e limitano le opportunità.
Nondimeno, la crisi economica e l’incertezza politica, hanno un ruolo altrettanto importante, poiché frenano gli investimenti e la crescita delle imprese. Riducendo, così, la creazione di nuovi posti di lavoro. Situazione che, senza un efficace intervento, rischia di prolungarsi.

Messina prima, fra le grandi città italiane

Secondo il report “Messina in cifre“, proprio la città di Messina fa registrare il più alto tasso di disoccupazione, fra le grandi città italiane: con, nello specifico, il 34,9%, superando Napoli (28,6%), Catania (26,6%), e Palermo (20,6%). Ma il report, pubblicato dall’ufficio statistico comunale, evidenzia anche segnali positivi: come quelli relativi all’anno 2022, in cui i disoccupati son appunto diminuiti del 11,8%, rispetto al 2021, passando da 34 mila a 30 mila. Mentre gli occupati, cresciuti del 9,8%, da 51 mila a 56 mila persone.

Nonostante il miglioramento, tuttavia, Messina continua a collocarsi ultima per tasso di occupazione, fra le grandi città italiane, con solo il 39,2% della popolazione attiva e che lavora. Mentre la situazione è migliore a Palermo (43,3%), e soprattutto nelle città del nord come Bologna (73%), e Milano (72,4%). Inoltre, 54 mila messinesi risultano del tutto inattivi, cioè non cercanti lavoro.

Un mismatch enorme
Troppi disoccupati a Messina (Canva) – financecue.it

Trend negativo, degli ultimi otto anni

Dal 2014 al 2022, Messina ha dunque perso quasi 11 mila occupati (da 67 mila a 56 mila), e il tasso di disoccupazione, salito dal 30 al 34,9%. Il peggior periodo è stato fra il 2018 e il 2019, con un calo significativo degli occupati, e un picco del tasso di disoccupazione, addirittura al 39,8%. Fra le cause, vi son anche le misure nazionali adottate dal governo, come “Quota 100”, la quale ha facilitato il pensionamento anticipato.

Nondimeno, in provincia di Messina la situazione è ancora più critica. Ove il tasso di occupazione è circa la metà della media nazionale, con un forte divario fra uomini e donne (molte delle quali, impiegate in lavori part-time). Il 56% dei nuovi contratti è a tempo determinato, e i rapporti di lavoro stagionali, superano quelli stabili. In altre parole, la disoccupazione provinciale raggiunge il 21,2%, percentuale molto superiore alla media italiana (8,1%), e a quella siciliana in generale (16,6%).