44 miliardi di dollari: è record di fatturato per NVIDIA

Fatturato in crescita per NVIDIA (Canva-Depositphotos foto) - www.financecue.it
Record assoluto per l’azienda, tra i leader mondiali nel settore dei semiconduttori. Ma si è evidenziato anche un palese ostacolo
Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, NVIDIA è stata capace di assicurarsi risultati esaltanti, meglio anche rispetto alle più rosee aspettative, per quanto riguarda il primo trimestre dell’anno corrente.
L’azienda tecnologica, che ha sede a Santa Clara, in California, è stata fondata nel 1993 e si occupa della produzione di processori grafici nell’ambito del settore videoludico.
Ciò vuol dire, in altre parole, che NVIDIA è fondamentale nel corso della vita quotidiana della maggior parte dei consumatori, dato il suo impegno nello sviluppo di componenti cruciali per prodotti quali PC e console di gioco.
Ma stando ai risultati raggiunti nei primi tre mesi del 2025, a quanto ammontano ricavi, profitti e percentuale di crescita? Innanzitutto, sappiate che l’azienda californiana è stata capace di riconfermarsi in vetta tra i leader del gruppo nell’ambito della rivoluzione correlata all’IA.
Un percorso non esente da ostacoli
Ricavi record pari a 44,1 miliardi di dollari, con un conseguente aumento del 69%, profitti più elevati del 26%, tuttavia lievemente inferiori (18,8 miliardi di dollari), rispetto alla soglia inizialmente prevista di 19,5 miliardi. Il motivo dell’enorme successo di NVIDIA, capace di raggiungere livelli di assoluto record, è da ricercarsi soprattutto nella vendita dei chip Blackwell, di nuova generazione. Grazie al successo ottenuto da questa specifica componente, si è riusciti addirittura ad attutire il significativo colpo derivante dal divieto di vendita di chip nei confronti del mercato cinese, imposto da Washington. Ciò ha condotto NVIDIA a guadagnare il 5% nel dopo mercato a Wall Street, dati che collocano il colosso di Santa Clara alle spalle dell’unica Microsoft in termini di market cap, con 3.300 miliardi.
Anche oltre ogni più rigida restrizione imposta dagli States ai produttori relativamente al settore delle esportazioni verso Pechino, che graveranno in modo inevitabile sul fatturato dell’azienda, esattamente come già stanno facendo. Pensate, infatti, che le restrizioni applicate dal Governo statunitense per quanto concerne la vendita dei chip H20 alla Cina – che risultavano essere gli unici processori AI che l’azienda sarebbe stata in grado di esportare in modo totalmente legale – hanno costretto ad un ammontare complessivo pari a 4,5 miliardi di dollari per i conti di NVIDIA, che ha già manifestato il proprio disappunto, data l’impossibilità di esportazione verso l’estremo oriente di un totale di tech per un valore di 2,5 miliardi di dollari.
Le previsioni per l’imminente futuro
Per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2026, invece, si prospetta un fatturato pari a 45 miliardi di dollari, circa il 2% in meno al di sotto delle attuali previsioni (45,66 miliardi di dollari). Il fondatore e amministratore delegato Jensen Huang si è espresso parlando di quanto la domanda per le infrastrutture per l’intelligenza artificiale risulti essere elevatissima, sottolineando l’importanza della società, nonché il suo ruolo centrale, nell’ambito IA.
Huang ha anche esternato la difficile sfida rappresentata dal fatto di possedere “opzioni limitate sul mercato cinese”, considerando che circa il 50% dei ricercatori IA fanno base dalle parti di Pechino: “La piattaforma vincente in Cina è posizionata per una leadership globale“. Eppure, alcune fonti riportano la possibilità concreta per NVIDIA di poter beneficiare di numerosi investimenti IA. Ad esseri implicati in tale manovra sarebbero alcuni dei colossi globali del settore tech e non soltanto, tra i quali Microsoft, Meta e Google, la cui forza nell’insieme potrebbe raggiungere un massimo di 345 miliardi già nel corso del 2025.