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Svolta pensioni, gli anni di contributi non servono più | Quasi 800€ al mese se hai superato questa età: basta fare questa richiesta

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Coppia di persone in pensione illustrazione (Canva foto) - financecue.it

Svolta pensioni, gli anni di contributi non servono più: adesso puoi ottenere fino a 800 euro al mese senza problemi.

Per molti lavoratori, il momento della pensione appare come un traguardo difficile da raggiungere, soprattutto per chi ha avuto carriere brevi o discontinue. I requisiti ordinari, che prevedono lunghi anni di contributi, rappresentano un ostacolo per migliaia di cittadini che, pur avendo superato una certa età, non possono accedere al trattamento previdenziale classico.

Tuttavia, il sistema pensionistico italiano ha previsto soluzioni alternative per offrire una forma di sostegno anche a chi non ha maturato i canonici 20 anni di contribuzione. Le modifiche introdotte nel tempo hanno permesso di creare strumenti flessibili per affrontare l’anzianità in condizioni più dignitose.

Queste misure si rivolgono soprattutto a coloro che si trovano in condizioni economiche fragili, che non dispongono di un reddito sufficiente per vivere e che, dopo aver superato una certa soglia anagrafica, possono accedere a specifiche prestazioni su domanda. Non si tratta di scorciatoie, ma di forme legittime di assistenza previste dalla normativa vigente.

Il punto chiave è che non tutti sanno di avere diritto a una rendita anche con pochi contributi versati, eppure esistono opzioni che permettono di ottenere un assegno mensile vicino ai 750 euro. Ma quali sono le condizioni? E a chi spettano queste forme di sostegno?

Le soluzioni per chi ha pochi contributi

Come chiarito dall’avvocato Lilla Laperuta su Previdenza Sociale, chi ha almeno 5 anni di contributi può accedere alla pensione di vecchiaia contributiva al compimento del 71° anno d’età, purché i versamenti siano stati effettuati dopo il 31 dicembre 1995. Il calcolo si basa sul montante contributivo, moltiplicato per il coefficiente di trasformazione previsto per quella fascia d’età.

In questo scenario, l’importo mensile è molto basso: con uno stipendio medio di 20.000 euro lordi annui, si ottiene una pensione di circa 165 euro al mese. Tuttavia, dal compimento del 67° anno, è possibile richiedere l’assegno sociale, una misura assistenziale che nel 2025 garantisce 538,68 euro mensili per 13 mensilità. Questa somma si aggiunge, una volta raggiunti i 71 anni, alla pensione contributiva.

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Coppia di persone sorridente per la pensione illustrazione (Canva foto) – financecue.it

Assegno sociale e maggiorazioni: la soglia dei 750 euro

Come spiega Brocardi, una volta raggiunti i 70 anni scatta anche la maggiorazione sociale, nota come “incremento al milione”, che fa salire l’importo complessivo a circa 750 euro al mese. Questa somma diventa realtà per molti soggetti che, pur non avendo raggiunto i requisiti per la pensione ordinaria, rientrano nei parametri di reddito e residenza stabiliti dalla legge.

Anche chi ha una disabilità riconosciuta può accedere alla pensione d’invalidità, il cui importo può arrivare fino a 739,83 euro mensili in caso di non autosufficienza. L’indennità di accompagnamento, pari a 542,02 euro, viene inoltre erogata indipendentemente dal reddito. Tutte queste misure costituiscono una rete di protezione reale per chi ha superato una certa età e si trova in una condizione economica vulnerabile.