Addio pensione di invalidità: scatta la revoca per questi cittadini | Dovranno cavarsela con le loro forze

Pensione anticipata, ecco i rischi (Freepik Foto) - www.financecue.it
Se ricevi la pensione di invalidità, ci sono delle condizioni precise che potrebbero portarti a perderla, ecco quali.
La pensione di invalidità è un sostegno economico fondamentale per chi si trova in una condizione di inabilità lavorativa totale e permanente, e al contempo, in uno stato di bisogno economico. È una prestazione pensata per garantire un aiuto concreto a chi non può provvedere a sé stesso a causa di gravi menomazioni.
La legge stabilisce criteri precisi per il riconoscimento dell’invalidità civile, che non si limita solo alla menomazione fisica, intellettiva o psichica. È necessaria una permanente incapacità lavorativa non inferiore a un terzo.
Comprendere le ragioni che possono portare alla perdita di questo beneficio è essenziale per chi ne usufruisce. Spesso, non si tratta solo di un cambiamento nello stato di salute, ma anche di fattori economici o anagrafici che possono influenzare il diritto alla prestazione.
È importante ricordare che queste misure sono volte a garantire che il sostegno economico vada a chi ne ha effettivamente bisogno, nel rispetto delle normative vigenti. Nonostante la revoca della pensione, in alcuni casi, potrebbero comunque rimanere valide altre agevolazioni legate al grado di invalidità riconosciuto, a testimonianza di un sistema che cerca di adattarsi alle diverse esigenze dei cittadini.
Le condizioni che portano alla revoca
La pensione di invalidità può essere revocata principalmente per due motivi. Il primo riguarda le visite di revisione. Se il verbale di riconoscimento dell’invalidità indica una data per un nuovo accertamento, il beneficiario deve sottoporsi a questa seconda visita da parte della Commissione medica dell’ASL. Se la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene più confermato, e di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno.
Anche un miglioramento delle condizioni dell’interessato, che comporti una percentuale d’invalidità inferiore al 100%, porta alla revoca della pensione. Tuttavia, anche in questi casi, pur perdendo la pensione, si possono mantenere alcune agevolazioni in relazione alla percentuale di invalidità residua, come l’esenzione parziale dal pagamento del ticket per visite specialistiche (dal 67% di invalidità).
Reddito, età e altri requisiti
Un’altra causa fondamentale per la revoca della pensione di invalidità è il superamento di una determinata soglia di reddito. La pensione, infatti, è concepita come un aiuto economico per chi, oltre all’inabilità lavorativa totale, si trova in uno stato di bisogno economico. Per il 2024, il limite di reddito massimo stabilito dalla legge è di 19.461,12 euro. Superando questa soglia, si perde il diritto alla prestazione.
Infine, la pensione può essere tolta anche quando vengono meno altri requisiti specifici stabiliti dall’INPS, un esempio significativo è il superamento dell’età di 67 anni. Al raggiungimento dell’età pensionabile, infatti, il cittadino non avrà più diritto alla pensione di invalidità, ma gli spetterà un altro tipo di prestazione pensionistica. La revoca scatta, quindi, quando non si rientra più nei criteri anagrafici, sanitari o economici che definiscono lo stato di bisogno.