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Ufficiale, la settimana corta è arrivata anche qui | Dal 1º gennaio 2026 sarà Legge: 3 giorni a casa con lo stesso stipendio

Lavorare meno, per vivere meglio

Settimana lavorativa corta per tutti (Canva) - fnancecue.it

Il desiderio di milioni di lavoratori, sta per diventare realtà. Ovvero, lavorare meno giorni, guadagnando in modo sempre uguale.

Gestire il proprio lavoro in autonomia, rappresenta una delle conquiste più preziose della modernità. Il che significa poter appunto organizzare tempi e impegni, secondo il proprio ritmo naturale, e senza esser legati a orari rigidi di un ufficio.

Uno dei vantaggi più affascinanti è sicuramente la possibilità di lavorare ovunque: da casa, da un caffè sul mare, o anche immersi nella natura. Basta, infatti, una connessione e la volontà di esser sempre, e comunque, produttivi, sebbene lontani da contesti tradizionali.

Una modalità che permette, dunque, di conciliare meglio la vita personale con quella professionale. Essendo possibile trovare più tempo per sé, per gli affetti, e per le passioni, senza quindi sacrificare la qualità del proprio operato.

Non a caso, lavorare in autonomia, e da ovunque ci si trovi, nutre la creatività, rafforza l’autodisciplina, e apre la mente a nuove prospettive. Una libertà che, in altre parole, vale davvero tantissimo.

La svolta spagnola sul lavoro

In una nazione europea, si prepara una vera rivoluzione, nel mondo del lavoro: ovvero, il governo del presidente in carica è pronto a ridurre l’orario settimanale (lavorativo, appunto) da 40 a 37,5 ore; pur senza intaccare lo stipendio. Una decisione concreta, la quale segna proprio una distanza netta da altri Paesi ancora impantanati in dibattiti sterili, sullo smart working. E a guidare il cambiamento è il ministro del Lavoro, che ha fortemente voluto questa riforma. Quindi, all’attuale, approvata dal Consiglio dei ministri.

Il cuore della riforma è semplice, quanto rivoluzionario: migliorare la qualità della vita dei lavoratori, contrastare l’aumento del burnout, e riportare equilibrio fra lavoro e tempo libero. Un’iniziativa che toccherà, circa, 12 milioni di lavoratori, ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2026; con una fase di transizione già prevista entro la fine del 2025.

Una scelta che incontra il completo consenso popolare
Lavoratori finalmente felici (Canva) – financecue.it

Il sostegno della popolazione

Ma non si tratta di un azzardo politico isolato, poiché il progetto della Spagna, gode del sostegno dei principali sindacati; e soprattutto, dell’approvazione popolare. Per l’appunto, secondo un sondaggio del 2024, il 68,1% degli spagnoli si dichiara favorevole. Dal momento che, lavorare meno per vivere meglio, sembra esser un desiderio collettivo, condiviso e sentito.

Naturalmente, non mancano anche le critiche. Infatti, le associazioni dei datori di lavoro temono un aumento dei costi, e una perdita di competitività, soprattutto per le piccole imprese. Quantunque Yolanda Díaz (la ministra del lavoro), non intendi arretrare di un centimetro, dalla sua volontà: giacché per lei, la sfida non è lavorare meno, ma lavorare meglio — e vivere di più, magari.