730, se incassi questa cifra non la devi dichiarare | Per i lavoratori è un dono del cielo: non te lo dicono nemmeno al CAF

Non devi più fare il 730 (Canva) - financecue.it
In base ad alcuni calcoli, l’Agenzia delle Entrate ha rilevato che non tutti son obbligati a effettuare la Dichiarazione dei Redditi.
Il Trattamento di Fine Rapporto, noto anche come TFR, è una somma di denaro che il lavoratore dipendente riceve al termine del rapporto di lavoro. Trattandosi di un diritto previsto dalla legge italiana, e rappresentante una forma di retribuzione differita nel tempo.
Durante il periodo lavorativo, il datore di lavoro accantona infatti (ogni anno) una quota dello stipendio del dipendente. E quest’importo, rivalutato annualmente, vien conservato fino al momento della cessazione del rapporto di lavoro; salvo richieste di anticipi, previste dalla normativa.
In ogni caso, i TFR può esser lasciato in azienda, o destinato a un fondo pensione complementare. Scelta molto importante, poiché può difatti influire sulle future disponibilità economiche del lavoratore; soprattutto in ottica di previdenza integrativa.
Mentre ricevere il TFR alla fine del contratto, rappresenta un supporto economico molto utile. Potendo servire per affrontare nuove spese, sostenere periodi di transizione, o avviare nuovi progetti.
Quando la dichiarazione dei redditi non è obbligatoria
Non tutti i cittadini son tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. E come riportato dal sito agenziadelleentrate.gov.it, è esonerato chi possiede un reddito complessivo (esclusa l’abitazione principale, e le relative pertinenze) non superiore a 3 mila euro. Derivante da terreni, fabbricati, lavoro dipendente o pensione, purché non siano richieste scritture contabili. E rientrano nell’esonero anche coloro che hanno percepito solo redditi da lavoro dipendente, o una pensione da un unico sostituto d’imposta, il quale ha già effettuato le ritenute.
Se i redditi da lavoro dipendente provengono da più soggetti, non è necessario presentare la dichiarazione solo se il conguaglio è stato correttamente effettuato dall’ultimo datore di lavoro. E anche chi ha redditi da collaborazioni coordinate e continuative (a esclusione di casi amministrativo-gestionali, tipo nelle società sportive dilettantistiche) è esonerato; purché siano comunque stati interamente conguagliati.
Redditi bassi, e condizioni particolari
L’esonero si applica anche con reddito complessivo fino a 7.500 euro, da lavoro dipendente; o 7 mila euro, ma da pensione, e con almeno 365 giorni lavorativi o di pensione, nell’anno in questione. Oltre che in assenza di ritenute. Anche chi possiede solo l’abitazione principale con pertinenze, o piccoli redditi da terreni (fino a 185,92 euro), è esente.
Quindi, non è richiesta la dichiarazione per chi ha solo redditi esenti (come pensioni sociali, borse di studio esenti, rendite INAIL, e così via); redditi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta (come interessi bancari); o soggetti a imposta sostitutiva (ad esempio su BOT, o titoli pubblici).