Controlla quanti soldi hai sul conto | Stanno inserendo una nuova tassa: se superi questa soglia preleva tutto quanto

Può avere un impatto significativo (depositphotos.com) - www.financecue.it
Applicata ai conti correnti può avere un impatto significativo sui risparmi: vediamo in quali circostanze viene applicata.
In un periodo in cui le famiglie italiane hanno sempre più difficoltà a tutelare i propri risparmi, i conti correnti possono diventare costosi.
Tra spese bancarie, commissioni, rendimenti minimi e nuove normative, mantenere liquidità in giacenza può comportare costi rilevanti.
Non tutti sono consapevoli, ad esempio, che esiste una soglia oltre la quale viene applicata una vera imposta, fissa o variabile, sui depositi di denaro in conti correnti, conti deposito o libretti postali.
Si tratta di una spesa automatica, spesso trascurata, ma che può influire significativamente sul bilancio familiare, soprattutto per chi ha sul conto somme superiori alla media.
Un’imposta “fissa”
Come evidenziato da Societaria, si parla dell’imposta di bollo, prevista dal Decreto Legge n. 201/2011, meglio conosciuto come Decreto Salva Italia, e già disciplinata dal DPR n. 642 del 1972. Per i conti correnti intestati a soggetti privati, questa tassa si applica quando la giacenza media annua supera i 5. 000 euro, ammontando a 34,20 euro all’anno. Per le persone giuridiche – come le aziende o le società – l’importo arriva a 100 euro. Nel caso dei conti deposito, l’imposta è calcolata in modo proporzionale: può oscillare tra l’1,5 e il 2 per mille annuo sul capitale depositato, a seconda del tipo di rendicontazione e della durata del rapporto.
Il calcolo prevede un controllo trimestrale sulla giacenza media per i conti correnti, mentre per i conti deposito e i prodotti finanziari con rendicontazione annuale si considera il saldo al 31 di dicembre. Questo implica che anche se il conto è stato operativo solo per una parte dell’anno, l’imposta può comunque maturare in proporzione ai giorni di apertura. Ad esempio, se si ha un deposito di 10. 000 euro attivo solo per sei mesi, si pagherà una somma ridotta rispetto all’importo totale. Le banche e le poste prelevano automaticamente queste somme al momento della rendicontazione, senza necessità di un’autorizzazione precisa da parte del cliente.
Quando non si applica
Chiarisce Societaria legge stabilisce che non è dovuta alcuna imposta di bollo per conti correnti e libretti bancari o postali con una giacenza media inferiore ai 5. 000 euro. Inoltre, chi possiede un ISEE inferiore a 7. 500 euro o un saldo a zero è completamente esentato. Questo vale anche per alcune categorie speciali come le organizzazioni senza scopo di lucro, i Confidi e le piccole e medie imprese che seguono determinati regimi fiscali.
In un contesto in cui ogni euro risparmiato è importante, è essenziale essere informati su tali soglie. Il risultato pratico è che molti italiani, ignari di queste disposizioni, continuano a mantenere somme inutilizzate sui propri conti correnti, finendo per pagare tasse che potrebbero evitare.