Affitto a costo zero, nessun trucco e nessun inganno | Se firmi questo foglio non devi più pagare: la Legge parla chiaro

Più proprietari la scelgono (canva.com) - www.financecue.it
Le ragioni per cui i proprietari scelgono tale formula nell’affitto degli immobili. Di seguito, vengono illustrati gli aspetti fondamentali.
Quando si decide di affittare un immobile, la questione primaria da affrontare concerne la tipologia di contratto e il regime fiscale applicabile.
Per numerosi proprietari, la tassazione sui canoni percepiti costituisce una delle preoccupazioni principali, al punto da incidere sulla convenienza stessa della locazione.
Negli ultimi anni, al fine di rispondere a tali esigenze, è stato introdotto uno strumento alternativo che semplifica la gestione dell’affitto e riduce sensibilmente i costi accessori.
Molti non conoscono ancora in modo esaustivo questa opportunità e i suoi effetti pratici, ma acquisire tale conoscenza può tradursi in un risparmio considerevole e in una riduzione della burocrazia.
Un regime facoltativo
La cedolare secca rappresenta un regime facoltativo concepito per i contratti di locazione tra privati, e si applica esclusivamente agli immobili adibiti a uso abitativo. Non è applicabile agli affitti commerciali o alle locazioni destinate a soggetti giuridici. Una delle principali caratteristiche di questo regime è che, nel caso di più intestatari dello stesso immobile, ciascuno può decidere in modo autonomo se applicarlo, senza vincoli rispetto agli altri comproprietari. Tale regime si basa su un’imposta sostitutiva, che sostituisce l’IRPEF e tutte le addizionali comunali e regionali sul reddito derivante dalla locazione.
Come evidenzia anche Rent2Cash, uno degli aspetti più rilevanti della cedolare secca è la tassazione agevolata. Il canone d’affitto non viene sommato al reddito complessivo IRPEF, bensì tassato separatamente con un’aliquota fissa: 21% per i contratti a canone libero e 10% per quelli a canone concordato. Inoltre, l’adozione della cedolare secca consente di evitare completamente il pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo, normalmente dovute per la registrazione, proroga o risoluzione del contratto.
La flessibilità del regime
È possibile optare per la cedolare secca sin dall’inizio del contratto oppure in un momento successivo, purché entro 30 giorni dalla scadenza di ciascun anno. In caso di proroga, la scelta deve essere riconfermata entro lo stesso termine. Le formule contrattuali ammesse, secondo Rent, sono molteplici: dal classico contratto di 4+4 anni, al canone concordato di 3+2, nonché contratti transitori (fino a 18 mesi), contratti per studenti (da 6 mesi a 3 anni) o contratti turistici (di durata inferiore ai 30 giorni, senza obbligo di registrazione).
È opportuno, tuttavia, segnalare alcuni limiti. Optando per la cedolare secca, il locatore rinuncia espressamente alla possibilità di aggiornare il canone di locazione, anche in presenza di incrementi degli indici ISTAT. Ciò implica che, per l’intera durata del contratto, non sarà possibile modificare il canone, nemmeno per adeguamenti legati all’inflazione. Questo aspetto merita un’attenta valutazione, soprattutto in periodi di elevata instabilità economica.