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“Dovete restituire tutti i soldi”: Naspi, alla fine l’hanno cancellata davvero | Disoccupati italiani in lacrime (e da oggi pieni di debiti)

INPS e soldi

INPS e soldi (Depositphotos foto) - www.financecue.it

Colpo durissimo per i disoccupati italiani: la Naspi è stata cancellata e migliaia di persone rischiano di dover restituire tutti i soldi ricevuti.

Perdere il lavoro è già di per sé un trauma bello grosso. Ti ritrovi a dover fare i conti non solo con l’ansia di trovare qualcosa di nuovo, ma anche con tutte le spese che, purtroppo, non si fermano mai. In queste situazioni, un aiuto come la Naspi fa davvero la differenza.

Questa indennità è pensata per dare un po’ di respiro a chi perde l’impiego senza colpa, magari per un licenziamento o la scadenza di un contratto a termine. Non parliamo certo di cifre stratosferiche, ma avere qualcosa su cui contare ogni mese può cambiarti la vita, almeno mentre cerchi di rimetterti in piedi.

Il problema è che non sempre tutto fila liscio. Basta un errore o una dimenticanza e, senza nemmeno accorgertene, puoi finire in un pasticcio. E no, purtroppo non è una leggenda metropolitana: l’INPS può davvero chiederti di restituire i soldi che ti ha versato, e a volte lo fa senza tanti giri di parole.

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di controlli a tappeto e di somme richieste indietro a chi, magari, pensava di essere in regola. Perciò, conoscere bene le regole della Naspi non è solo utile: è diventato fondamentale.

Quando l’INPS può chiederti indietro i soldi

Ci sono diversi motivi per cui l’INPS può bussare alla tua porta chiedendo la restituzione della Naspi. Se trovi un nuovo lavoro e non lo comunichi subito, ad esempio, rischi che ti venga chiesto di restituire tutto quello che hai incassato. Stessa cosa se per caso ci sono stati errori nei pagamenti o, peggio, se hai dichiarato il falso senza volerlo.

Appena si accorge dell’irregolarità, l’ente manda una comunicazione ufficiale con l’importo da restituire. Se non paghi, può trattenerti i soldi da altre prestazioni o, nei casi peggiori, avviare il recupero forzoso con tanto di pignoramento. E fidati, meglio non arrivare a quel punto.

soldi in euro tra le mani
Soldi (Pixabay foto) – www.financecue.it

Come difendersi dalle richieste di rimborso

Se pensi che la richiesta sia ingiusta, hai diverse armi a disposizione. Puoi fare subito un ricorso amministrativo all’INPS entro 90 giorni oppure, se serve, rivolgerti direttamente a un giudice. In certi casi, se sono passati più di 10 anni senza interruzioni, puoi anche giocarti la carta della prescrizione.

Per evitare problemi fin dall’inizio, l’ideale sarebbe controllare bene l’importo che ti versano e comunicare immediatamente ogni cambio di situazione. E se hai dubbi? Una telefonata a un patronato o a un esperto può evitarti un sacco di grane.