Home » Trending News » Pensione di novembre, la grande notizia è confermata: il Governo ti deve un aumento epocale | Controlla il cedolino

Pensione di novembre, la grande notizia è confermata: il Governo ti deve un aumento epocale | Controlla il cedolino

Pensione

Pensione (Depositphotos) www.financecue.it

Se stai per andare in pensione, ecco le novità che ti stanno aspettando.

Il calcolo delle pensioni in Italia è un processo complesso che coinvolge diversi fattori, dai contributi versati durante la carriera lavorativa alle regole fiscali che vengono aggiornate di anno in anno. Molti pensionati si trovano a dover capire come vengono determinate le loro pensioni, in un contesto spesso poco chiaro. Ogni anno, infatti, gli importi possono subire variazioni, legate a riforme o adeguamenti automatici che tengono conto dell’inflazione e delle modifiche normative.

Uno degli aspetti chiave nel calcolo della pensione è rappresentato dal sistema contributivo e retributivo. Prima della riforma del 1995, le pensioni erano calcolate principalmente in base all’ultimo stipendio, un sistema chiamato “retributivo”. Oggi, invece, la maggior parte dei lavoratori si trova a fare i conti con il sistema “contributivo”, che si basa sui contributi effettivamente versati durante tutta la carriera. Questo cambiamento ha portato a un calo degli assegni pensionistici per molti lavoratori, in quanto l’ammontare della pensione è strettamente legato all’andamento dei propri contributi.

L’importanza delle rivalutazioni annuali è un altro elemento cruciale per chi cerca di capire come funziona il calcolo delle pensioni in Italia. Ogni anno, l’INPS applica una rivalutazione che tiene conto dell’inflazione. Questo meccanismo, conosciuto come “perequazione automatica”, permette di adeguare gli importi delle pensioni al costo della vita. L’aumento, che può variare a seconda delle fasce di reddito, è finalizzato a mantenere il potere d’acquisto dei pensionati, proteggendoli dagli effetti della crescita dei prezzi al consumo.

Un altro elemento da considerare è l’effetto delle imposte sul reddito. In Italia, le pensioni sono soggette a tassazione tramite le aliquote IRPEF. Ciò significa che l’importo netto della pensione può variare notevolmente in base al reddito complessivo del pensionato e alle detrazioni previste. Le aliquote sono suddivise in scaglioni, con aliquote più basse per i redditi minori e più alte per quelli superiori, influenzando l’importo finale che il pensionato riceverà mensilmente.

Le novità per le pensioni a novembre 2024

A novembre 2024 è stato confermato un nuovo aumento per le pensioni, in seguito all’adeguamento per l’inflazione. Questo incremento sarà del 5,4%, come risultato della perequazione automatica, e sarà applicato a tutte le pensioni INPS. L’aumento è stato deciso per compensare il rialzo dei prezzi registrato nel 2023, in modo da garantire che il potere d’acquisto dei pensionati non venga eroso dall’inflazione.

Le nuove tabelle INPS per novembre 2024 confermano anche le modifiche agli scaglioni IRPEF che influenzeranno l’importo netto delle pensioni. Per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro, l’aliquota fiscale è stata ridotta dal 25% al 23%, portando un ulteriore risparmio per molti pensionati. L’aumento mensile netto delle pensioni potrà variare da 12 a 20 euro, a seconda del reddito e dello scaglione di appartenenza.

Residui di pensione
Residui di pensione (Depositphotos) www.financecue.it

Le nuove soglie contributive e il taglio del cuneo fiscale

Oltre all’aumento delle pensioni, a novembre 2024 verranno introdotte novità anche per quanto riguarda le soglie contributive. Il taglio del cuneo fiscale continuerà a sostenere i redditi più bassi, garantendo un maggior netto in busta paga e sulle pensioni. L’obiettivo è quello di ridurre il peso delle trattenute fiscali e contributive, incrementando il potere d’acquisto non solo per i pensionati, ma anche per i lavoratori dipendenti che si trovano nelle fasce di reddito più basse.

Il taglio del cuneo fiscale si affianca alle modifiche degli scaglioni IRPEF, contribuendo a una riduzione delle imposte complessive. Questa misura mira a proteggere i redditi medi e bassi dall’inflazione e a promuovere una maggiore equità economica. L’effetto combinato di queste novità si tradurrà in un aumento concreto dell’assegno mensile per i pensionati, riducendo al contempo l’incidenza delle imposte.