Giorgetti annuncia una nuova manovra e i mercati sono già in fermento, cosa sta succedendo
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha recentemente annunciato una manovra economica che richiederà sacrifici da parte di tutti visto che la popolazione italiana non ne fa già abbastanza. Durante un intervento al forum “Future of Finance: Italy Economic Outlook 2024”, ha delineato le principali linee guida della prossima Legge di Bilancio, che prevede un contributo sostanziale da parte delle imprese che hanno beneficiato di condizioni di mercato favorevoli.
Nessuno sarà escluso, ha specificato Giorgetti, menzionando che il peso fiscale verrà distribuito tra singoli cittadini, piccole e medie imprese, oltre che tra le grandi società. La dichiarazione del ministro ha generato immediata preoccupazione sui mercati, con la Borsa di Milano che ha chiuso in ribasso dell’1,5%, segnando la peggior performance in Europa. Questo calo è stato particolarmente accentuato nei settori della difesa delle banche e delle assicurazioni, settori che Giorgetti ha citato come tra quelli che hanno visto i maggiori profitti grazie a situazioni geopolitiche o economiche favorevoli. Le parole del ministro hanno anche influenzato il titolo di Mps, che ha perso il 2,8%
Giorgetti e la nuova manovra, quale sarà l’impatto sui mercati
L’annuncio di Giorgetti ha avuto un effetto immediato su Piazza Affari, la Borsa di Milano, già sensibile a eventuali tassazioni aggiuntive. Il Ftse Mib, l’indice principale della borsa, ha chiuso la giornata con un netto ribasso. Questo movimento negativo è legato all’incertezza generata dalle parole del ministro, che ha anticipato un prelievo straordinario sui profitti delle aziende più grandi, le quali hanno tratto vantaggio da contesti economici particolari, come l’industria bellica, che ha beneficiato dell’attuale crisi geopolitica
Tassazione sugli utili e la posizione del governo
Giorgetti ha chiarito che non si tratta di una nuova tassa sugli extraprofitti, ma piuttosto di una tassazione dei profitti giusti, ottenuti da imprese che hanno avuto condizioni particolarmente favorevoli. Ha sottolineato che la Costituzione italiana, attraverso l’articolo 53, richiede che tutti contribuiscano alle spese pubbliche in base alla loro capacità contributiva, ribadendo l’importanza di un approccio equo e sostenibile.
Nonostante questo, non ci sarà un innalzamento delle tasse per i cittadini comuni. Il governo sta puntando a ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2026, in linea con gli obiettivi fiscali concordati con l’Unione Europea. Questa manovra, quindi, fa parte di un più ampio piano di rientro del debito pubblico, che prevede sia il taglio delle spese sia il contributo straordinario delle aziende. Tuttavia, il messaggio è chiaro: le imprese non possono sottrarsi al loro dovere di contribuire in base ai profitti generati.
I settori coinvolti e le reazioni
I settori maggiormente coinvolti includono quelli che hanno tratto benefici diretti dalla congiuntura economica internazionale, come la difesa, le banche e l’energia. Il ministro ha fatto un esempio particolare riguardo al settore della difesa, che ha visto crescere i profitti grazie alla crescente domanda di armi a livello globale. Anche le banche, che già in passato erano state al centro di discussioni sull’extraprofitti, saranno chiamate a dare il loro contributo.
Questo clima di incertezza ha generato forti reazioni da parte di alcuni settori economici, e anche all’interno della maggioranza di governo sono emerse divergenze. Forza Italia, per esempio, ha ribadito la sua contrarietà a nuove tasse, in particolare riguardo a eventuali aumenti dell’imposizione fiscale per le imprese.
Un 10+ al ministro Giancarlo Giorgetti che non ha fatto altro che buttare benzina su un fuoco che arde sempre più voracemente. Chapeau!