Croazia: il Paese adotta l’Euro ed entra nell’ area Schengen
Da oggi, 1° gennaio 2023, l’Eurozona acquisisce un nuovo membro. La Croazia dopo 10 anni di riforme e progressi e dopo ben 2 richieste ufficiali è riuscita a soddisfare i requisiti necessari per entrare nell’Ue. Il paese balcanico, infatti, ha adottato ufficialmente l’euro ed è entrata a far parte dell’area Schengen.
Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha twittato in questo modo la notizia:
Festeggiamo l’inizio del 2023 dando il benvenuto alla Croazia nello spazio Schengen e nell’Eurozona. La casa europea è oggi più solida. Italia in prima linea per riaffermare l’Europa quale progetto di pace e prosperità.
Dunque, la Croazie dice addio alla Kuna, la valuta nazionale ed entra a far parte dell’area di libera circolazione senza frontiere interne. È il ventesimo membro della zona euro ed il ventisettesimo della zona Schengen.
Croazia, cosa succede adesso
Ovviamente, la paura del non funzionamento degli sportelli ha provocato non poche file per prelevare specie nella capitale Zagabria. Ma la Commissione avvisa che fino al 15 gennaio sarà ancora possibile pagare in kuna con un tasso di conversione fissato a 7,53450 kune croate per un euro ma si riceverà il resto in euro così da consentire un progressivo ritiro della kuna dalla circolazione. Per evitare l’incremento ingiustificato dei prezzi, è stato inserito un codice etico per le imprese e sono stati rafforzati i controlli.
Secondo la Commissione:
L’euro offrirà vantaggi pratici ai cittadini e alle imprese croati. Semplificherà i viaggi e la vita all’estero, aumenterà la trasparenza e la competitività dei mercati e faciliterà il commercio. Le banconote e le monete in euro diventeranno anche un simbolo tangibile per tutti i croati della libertà, della convenienza e delle opportunità che l’Ue rende possibili. Il sostegno pubblico all’Euro rimane molto forte, con un’ampia maggioranza di cittadini che ritiene che la moneta unica sia un bene per l’Ue nel suo insieme e per il proprio Paese.
Non sono mancate le parole di benvenuto da parte del mondo politico europeo. Dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che su Twitter dà il benvenuto alla Croazia fino alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che dice:
La Croazia può essere fiera di entrare nell’Eurozona e nell’area Schengen perché riuscirà ad attrarre più investimenti, si creeranno nuovi posti di lavoro, crescerà l’economia, e potrebbe anche diventare un hub energetico europeo per fonti rinnovabili.
È un momento storico per il paese balcanico soprattutto perché grazie all’entrata nell’area Schengen sono stati soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marini.
Croazia, cosa comporta l’area Schengen
L’ultimo allargamento della zona di libera circolazione risale al 2008 con l’ingresso della Svizzera. Ad oggi questa area conta 27 Paesi con 420 milioni di abitanti. Cosa comporta l’ingresso nell’area Schengen per la Croazia? Da inizio 2023 saranno aboliti i controlli ai confini terrestri con la Slovenia e l’Ungheria ed anche quelli marittimi con l’Italia. Per quanto riguarda il traffico aereo, i controlli saranno aboliti a partire dal 26 marzo quando scatteranno gli orari estivi.
L’abolizione dei controlli porta con sé una maggiore facilità di commercio specie lato turistico. Dal punto di vista delle esportazioni, invece, i vantaggi saranno per gli esportatori di pesce dalla costa dalmata ed istriana verso il nostro paese.
Secondo la presidente della BCE Christine Lagarde, la Croazia merita di essere ammessa nella zona euro:
Ha ottenuto un successo eccezionale attuando le riforme e le necessarie ristrutturazioni e ha fatto tutto il possibile per continuare ad avere finanze pubbliche sane. Merita quindi pienamente di essere ammesso nell’area dell’euro il 1° gennaio 2023, ed è meraviglioso dare il benvenuto in famiglia al 20° membro in occasione del 20° anniversario delle banconote e delle monete in euro. Questa è una grande notizia e un motivo per tutti noi di festeggiare!
Il paese balcanico sarà sottoposto ad alcune verifiche entro un anno per verificare il rispetto di tutti i protocolli previsti da Schengen.