Sospensione dei titoli, perchè la Borsa ne ha la facoltà
Sapevate che la Borsa ha la facoltà di sospendere i titoli oggetto di negoziazione? Ovviamente questo non significa che un giorno ci si sveglia con la luna storta e quindi si decide di sospendere un titolo piuttosto che un altro. La sospensione è un atto che alla base ha motivazioni ben definite e può essere di due tipologie:
- Discrezionale, che si ha quando ci sono circostanze che possono turbare il normale svolgimento della negoziazione come l’incertezza sull’emittente. Borsa Italiana, ad esempio, può sospendere discrezionalmente un titolo quando necessita di maggiori informazioni circa lo strumento finanziario immesso sul mercato o quando si hanno andamenti anomali dei prezzi o delle quantità negoziabili;
- Automatica, che si ha quando la sospensione viene innescata automaticamente da eventi specifici, ad esempio, quando si superano i limiti massimi ammessi per la variazione del prezzo.
Sospensione titoli, eccesso di ribasso o di rialzo
Durante una seduta di Borsa, può capitare che quest’ultima attui la sospensione di alcuni titoli per eccesso di volatilità. Cosa vuol dire questo? Vuol dire semplicemente che il titolo ha delle oscillazioni anomale talmente elevate (a rialzo o al ribasso) da superare il 10% del valore ammesso. Queste oscillazioni anomale creano una incertezza nei confronti del prezzo del titolo che viene quindi sospeso anche perché, il più delle volte, non si conosce il motivo di tali oscillazioni. Vari sono stati quest’anno i titoli sospesi, alcuni anche a tempo indeterminato. Ad inizio anno, ad esempio, Borsa Italiana ha sospeso a tempo indeterminato gli strumenti finanziari liquidati in rubli e negoziati sui segmenti di mercato Euromot ed Eurotlx.
Tra gli emittenti interessati c’era anche Banca Intesa con il suo bond in rubli a tasso fisso 5,75%. Più recente è stata invece la sospensione del titolo di Banca Generali per eccesso di rialzo. Dopo che Bloomberg aveva spoilerato l’eventuale vendita a Mediobanca di Banca Generali, le quotazioni di quest’ultima sono incrementate del 20%! Ovviamente, in assenza di conferme, il tutto è scoppiato in una bolla di fumo.
Sospensione titoli, come reagire alla volatilità del mercato
Il mercato è così talmente volatile che la situazione può cambiare con un battito di ciglia. Quindi che fare? La risposta potrebbe essere semplice ma non scontata. Si mira al lungo periodo, cercando di capire come può evolvere la situazione da oggi ad un tot di giorni, mesi ed alle volte anche anni. La storia docet! Dopo un settembre negativo (ma è tradizione ormai!), ci si aspetta un recupero per fine anno. Ma quali sono i fattori che, ultimamente, stanno alimentando questa incertezza?
I margini aziendali in riduzione
Ultimamente i problemi con le catene di approvvigionamento hanno dato alle aziende un grosso potere sul prezzo, ovviamente non a favore dei consumatori. Ma così facendo hanno perso grosse quote di mercato. Proprio per ridurre grosse perdite sul mercato, aziende del calibro di Walmart ha deciso di ridurre le scorte in eccesso così da tagliare i costi.
La riduzione dei bilanci delle banche centrali
Attualmente il cosiddetto “Quantitative Tightening”, ossia la riduzione di liquidità sul mercato, è ancora una grossa incognita. Se da una parte, l’incremento dei tassi da parte delle principali banche centrali sta seguendo una linea oramai già tracciata, l’eventuale riduzione di liquidità nel mercato da parte della Federal Reserve e della BCE, è ancora un grosso punto interrogativo. Una parte della riduzione sarà sicuramente automatica in quanto non vi sarà il reinvestimento dei titoli in scadenza. Ma come comportarci di fronte, ad esempio, ai titoli coperti da ipoteca? E la volatilità del dollaro non viene considerata? Dunque, cosa porterà tutto questo? Sicuramente tutto questo sarà la conseguenza di tassi più volatili e dunque premi di rischio più alti.
I prezzi dell’energia in Europa
La fornitura del gas dalla Russia è uno dei problemi che sta attanagliando l’Europa in maniera più o meno grave. Secondo gli esperti, non è tanto l’inverno che stiamo per vivere ma sarà quello del 2024 il vero problema. Ma il tutto potrebbe risolversi non solo se entrassero in vigore le politiche per l’energia rinnovabile ma anche se tutti riducessimo gli sprechi energetici. Una cosa è certa: il prossimo continuerà ad essere un periodo di estrema incertezza.